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27 dicembre 2024

Castelfranco

Grande attesa ad Altivole per la classifica del FAI. In lizza c'è anche il Barco della Regina Cornaro

L'inserimento nella classifica dei "Luoghi del cuore" porterebbe la possibilità di chiedere contributi economici per la valorizzazione del Barco.

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Barco della Regina Cornaro Altivole

ALTIVOLE – Sarà comunicata il 16 febbraio la classifica definitiva de “I Luoghi del Cuore” nell’ambito della campagna nazionale promossa dal FAI (Fondo per l'Ambiente italiano) per i luoghi italiani da non dimenticare. La conferenza stampa pubblica sarà trasmessa in diretta streaming, collegandosi al link che sarà pubblicato sul sito del Fondo Ambiente Italiano. “L’obiettivo del Comune di Altivole, che ha invitato a votare per il Barco della Regina Cornaro, è di raggiungere i 2500 voti per poter partecipare al Bando che verrà lanciato in primavera, presentando un progetto di valorizzazione per richiedere un contributo economico e un intervento al FAI con l’obiettivo di salvare il Barco dall’abbandono in cui si trova da anni” spiega la sindaca Chiara Busnardo.

Ancora non è noto se l’obiettivo è stato centrato ma quello che è ad oggi certo è che la campagna ha riscosso una grande attenzione e partecipazione da parte della comunità, come ricordato dalla stessa prima cittadina: “Ringraziamo sin d’ora, oltre ai singoli cittadini che hanno firmato, il supermercato Spak, l’osteria Ai Do’ Bottoni, la Nuova Ostaria, l’Associazione CNA di Asolo, la Pro Loco, l’Asd Altivolese Maser, l’Istituto comprensivo di Altivole e tutte le realtà che si sono mosse spontaneamente dopo il nostro appello per raccogliere le firme”.

“È stata l’occasione – continua la sindaca Busnardo – per far conoscere la storia della residenza estiva della Regina Cornaro anche agli allievi delle primarie e medie, per cui abbiamo messo a disposizione un filmato, oltre a recepire gli aneddoti di chi, tra gli altivolesi, ha condiviso i suoi ricordi. Da chi ha giocato nel parco del Barco a chi aveva dei familiari che vivevano al suo interno, dopo la guerra, fino agli anni Sessanta. Il Barco, com’è emerso dalla campagna di raccolta firme, ha un grande valore affettivo per la nostra comunità. La proprietà ora è privata, ma tramite quest’iniziativa confidiamo di instaurare un dialogo costruttivo, finalizzato a rendere nuovamente accessibile e fruibile questo straordinario bene al pubblico, in occasione di eventi culturali e artistici, come avveniva in passato, fino ad alcuni anni fa”.

 


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Leonardo Sernagiotto

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