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19 ottobre 2024

Montebelluna

Grave di Ciano: rinviata a settembre l'udienza al Tribunale delle Acque

Nell’udienza dell’8 marzo, le parti hanno presentato le loro perizie e i giudici hanno disposto il rinvio a settembre per esaminare le carte

| Margherita Zaniol |

| Margherita Zaniol |

Grave di Ciano

CROCETTA DEL MONTELLO - Nulla di fatto, almeno per ora, al Tribunale delle Acque. L’udienza in programma l’8 marzo 2023 in merito al procedimento avviato dal Comune di Crocetta per bloccare la realizzazione delle casse di espansione presso le Grave di Ciano, ha prodotto un rinvio a settembre. L’Amministrazione Comunale di Crocetta ha presentato nel corso dell’udienza la propria memoria difensiva, spiegando dal punto di vista tecnico come le casse di espansione siano un danno incalcolabile per l’ecosistema territoriale, andando a distruggere una parte importante del Paese e compromettendo l’equilibrio ambientale. Dal lato suo, l’Avvocatura dello Stato che difende invece la realizzazione delle casse di espansione ha depositato una relazione del novembre 2021 commissionata dall’Autorità di Bacino e realizzata dall’Università di Bologna e Siena.

In virtù di queste perizie i giudici del Tribunale delle Acque hanno stabilito un rinvio dell’udienza al 27 settembre 2023 per esaminare le carte che sono state presentate. In questa fase, inoltre, non è da escludere che i giudizi possano nominare un CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) terzo, che possa realizzare una perizia super partes per esaminare la pratica. “La situazione è rimasta per ora cristallizzata – spiega il Sindaco di Crocetta del Montello, Marianella Tormena -. Di fatto la prossima udienza sarà tra sei mesi ma in questo periodo noi continueremo a lavorare sul percorso già intrapreso per studiare le Grave di Ciano e valorizzarne il patrimonio naturalistico. Restiamo convinti che un approccio idraulico diverso sul Piave sia possibile e passi attraverso lo sfruttamento delle golene naturali, senza cementificazioni ulteriori o danneggiamenti dell’ecosistema attuale”.

 



Margherita Zaniol

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