TREVISO - Una campagna social contro locali e ristoranti che chiedono il Green Pass, ma anche per coloro che non lo chiedono. A tre giorni dall’introduzione della certificazione verde, necessaria per sedersi al tavolo all’intero di bar e ristoranti, spuntano campagne social contro gli esercenti che fanno rispettare le regole.

Il mezzo utilizzato è Telegram, con cui molti “no-pass” invitano a boicottare o penalizzare con recensioni negative i locali che semplicemente fanno rispettare le regole nelle loro pagine social o su piattaforme specializzate come TripAdvisor. Molte le attività colpite anche in Provincia di Treviso che si sono ritrovate recensioni negative solo per aver chiesto ai clienti il Green pass.

A segnalare il problema, che ancora una volta va a colpire la categoria dei ristoratori, è Andrea Penzo Aiello presidente di Veneto Imprese Unite. “Come avevamo previsto qualche settimana fa, imputare l'obbligo di controllo del Green pass agli esercenti ha aperto la strada ad una serie di gravi problemi”.

“Gruppi Facebook e gruppi Telegram contro e pro il Green pass stanno riportando recensioni fake al grido di "Li faremo fallire!” sia contro i locali che hanno scelto di controllarlo, sia contro chi ha scelto di non controllarlo”. “Una norma piena di contraddizioni che sta creando dei danni riflessi ancora più gravi di quelli diretti”, sottolinea Penzo.

“Il mondo dell'ospitalità si basa sul passaparola e sulle recensioni. Quando questi strumenti vengono però viziati da commenti dettati da ideali e non dalla reale esperienza, tutto il settore rischia di implodere per causa altrui”.