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20 agosto 2024

Treviso

"La guerra scatenata da Putin è un attacco alla democrazia liberale e universale”

L’intervento di Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno–Treviso

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Massimiliano Paglini

TREVISO - “Nessun diritto è per sempre e neppure la democrazia lo è. Con questa chiave di lettura dobbiamo provare ad analizzare gli eventi drammatici che stanno sconvolgendo “la terra al margine, sul confine” (etimologia del nome Ukraina)”. Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno-Treviso, è intervenuto sulla guerra in Ucraina, sottolineando le ricadute economiche e sociali per il nostro Paese e i nostri territori.

“La guerra scatenata dall’autocrate Putin profana la dignità dell’uomo e violenta i diritti fondamentali di milioni di cittadini, liberati trent’anni fa da una dittatura sanguinosa ed ora costretti a fuggire lontani per salvare almeno la propria vita”, dichiara Paglini. “Questo attacco alla democrazia liberale e universale porta quel margine di mondo nel cuore dell’Europa, ridisegnando i confini geo-politici continentali e globali a ottant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale e del carico di orrori che esso portò con sé.

All’orrore però non c’è mai fine e la scoperta a Bucha di quelli che sono a tutti gli effetti crimini di guerra è la rivelazione del vero volto di un regime spietato e reazionario, che dalla dissoluzione dell’URSS ha continuato a negare diritti umani, diritti democratici e libertà fondamentali a milioni di cittadini”.

“L’aggressione armata della Russia all’Ucraina, oltre a rappresentare una usurpazione illegittima e ingiustificata, è altresì una violazione della sovranità di uno Stato libero e democratico che fa riavvolgere il nastro della storia - continua il segretario generale del sindacato Cisl - Per questo è più che mai urgente che l’Unione Europea agisca ancora come principale attore di pace e democrazia dentro un rinnovato processo che sancisca la nascita degli Stati Uniti d’Europa. Solo con una unica politica estera, una unica politica difensiva, così come una unica politica fiscale, energetica e industriale, si potrà consentire ai Paesi europei di sostenere il confronto geo-politico-economico mondiale. Una nuova Europa Unita dovrà essere capace di esportare non solo sviluppo economico, giustizia sociale e sostenibilità ambientale, ma dovrà soprattutto essere capace di esportare democrazia, rispetto dei diritti fondamentali e libertà degli individui”.

Paglini, infine, sottolinea le conseguenze economiche che si abbattono sui lavoratori: “Su tutto, inoltre, c’è la necessità di agire rapidamente sul fronte del contenimento della spirale inflazionistica che si è innescata a seguito della ricomposizione delle catene globali e di una “violenta” ripresa economica causata dalla pandemia ed esplosa drammaticamente con lo scoppio della guerra russo-ucraina. Per questo è necessario intervenire rapidamente anche per scongiurare la peggiore delle evoluzioni di una fiammata inflazionistica, che rischia di generare gli effetti più pesanti soprattutto nei Paesi che, come l’Italia, vengono da lunghi periodi di mancata crescita e di debolezze strutturali. Per questo è fondamentale che ognuno per la propria parte garantisca stabilità sociale e difesa del potere di acquisto di salari e pensioni.

E’ necessario agire sul fronte del contrasto alla speculazione, con una politica energetica che avvii un percorso di autosufficienza del Paese, con un abbattimento degli oneri energetici per imprese e famiglie e con politiche fiscali che mettano al riparo i redditi più bassi a partire dall’approvvigionamento dei beni di prima necessità. Parallelamente dovrà essere rafforzata la contrattazione di secondo livello e favorito il recupero distributivo della produttività attraverso l’azzeramento strutturale della tassazione sui premi di risultato, così come dovrà essere aumentata la detassazione del welfare negoziale e ridotto maggiormente il cuneo fiscale per redditi da lavoro dipendente Tutelare il potere di acquisto dei salari, oltre a tutelare i diritti dei lavoratori, è oggi più che mai necessario anche per difendere la democrazia”.

 


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