REVINE - Si chiamano Maria, Erika, Jole, Annarita, Daniela, Silvia, Giulia, Serena e vengono un po' da tutto il mondo. Sono le donne-architetto che in questi giorni stanno trasformano la riva del lago di Lago (Revine) in un set. Anzi: in tante arene cinematografiche dentro cui proiettare cortometraggi, ambientare performance.

A latere dell'evento cool dell'estate vittoriese non mancano le curiosità. "Ci sono otto donne in hot pants e cacciavite - mi dice Carlo Migotto (co-organizzatore del festival, firmato da Viviana Carlet). - Vieni a vedere come si muovono tra assi e intonaci provvisori." E io le ho incontrate.

Ho visto otto ragazze aspiranti architetto dare alla riva di Lago un altro apsetto. Scenografico e improbabile quanto basta. Sotto la guida di Serena Mentesissa e Francesco Gorni (due architetti piacentini che hanno aperto a Londra l'Atelier Frase), le otto ragazze stanno reinventando lo spazio, con allestimenti che alludono a spazi diversi. Diversi dal consueto. Maria e Erika, per realizzare l'inedita scenografia di Lago, sono venute dal Brasile e dalla Spagna. Le loro coetaneee hanno raggiunto Revine da Bari, Cagliari, Napoli. Da quell'Italia che sembra lontana solo se pensiamo alla distanza come luogo-non-comune.

Per vedere quanto hanno prodotto (in hot pants e sega circolare alla mano) basta fare un giro al Lago Film fest che ognis era propone un evento dentro l'evento.

^{Serena Mentesissa e Francesco Gorni}