Imprese in rivolta contro l'obbligo di assicurazione per calamità naturali
CNA Treviso: "Una penalizzazione inaccettabile per le aziende già in difficoltà"
TREVISO - Il mondo imprenditoriale italiano è in fermento a seguito dell'annuncio del governo di imporre l'obbligo di assicurazione contro le calamità naturali per le imprese. Questa decisione ha scatenato una forte reazione da parte delle associazioni di categoria, in particolare dalla CNA di Treviso, che vede in questa mossa un ulteriore aggravio per un sistema economico già sotto pressione.
Lucia De Bortoli, presidente della CNA di Treviso, ha espresso forte disappunto per questa nuova normativa, definendola "inaccettabile". Secondo De Bortoli, l'obbligo assicurativo non solo aumenta il carico fiscale sulle imprese, ma rischia di compromettere seriamente la loro competitività in un contesto economico già caratterizzato da una burocrazia complessa e un mercato in rapida evoluzione.
Impatto sulle PMI
Il direttore della CNA Treviso, Fabbrizio Geromel, ha sottolineato come questa misura possa risultare particolarmente gravosa per le piccole e medie imprese, vero motore dell'economia nazionale. Geromel ha criticato la scelta di affidare la gestione del rischio a agenzie private anziché optare per un intervento statale diretto, vedendo in questa decisione un potenziale passo indietro nella protezione del tessuto imprenditoriale.
Oltre i danni materiali
L'associazione di categoria ha inoltre evidenziato come le calamità naturali non si limitino a danneggiare le strutture fisiche, ma abbiano un impatto devastante anche sul lavoro e sulle comunità. In questo senso, la CNA Treviso sostiene che la responsabilità di garantire la sicurezza e la resilienza del territorio non possa ricadere esclusivamente sulle spalle delle imprese.
Appello al dialogo
La presidente De Bortoli ha lanciato un appello al governo, chiedendo una revisione della decisione e l'avvio di un dialogo costruttivo con gli imprenditori. L'obiettivo è trovare una soluzione equilibrata che tuteli gli interessi economici e sociali, senza penalizzare ulteriormente un settore già in difficoltà.
"Siamo di fronte a una scelta politica che ignora le reali necessità delle imprese e dei cittadini," ha dichiarato De Bortoli. "È essenziale che le istituzioni ascoltino le voci di chi lavora quotidianamente per il bene del paese e si impegnino a creare un contesto in cui le imprese possano prosperare, senza temere di essere lasciate sole di fronte a eventi catastrofali".
La polemica sollevata dalla CNA di Treviso riflette un sentimento diffuso nel mondo imprenditoriale italiano, che si sente sempre più pressato da oneri e obblighi che rischiano di soffocare la ripresa economica. Resta da vedere se il governo sarà disposto a riconsiderare la sua posizione e a cercare soluzioni alternative per la gestione del rischio legato alle calamità naturali, senza gravare ulteriormente sulle spalle delle imprese già provate dalla crisi.
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