Obbligo assicurativo per danni catastrofali
CNA chiede l’introduzione di un credito di imposta e l’esonero dei premi dall’imposizione fiscale
TREVISO - L’entrata in vigore dell’assicurazione obbligatoria per le imprese contro i danni catastrofali è stata prorogata, su richiesta delle Associazioni di categoria, al 31 marzo 2025.
Una dilazione necessaria, per CNA, visto le tante inadeguatezze del provvedimento che ha introdotto un obbligo che, oltretutto, nessun altro paese europeo ha e che crea un appesantimento importante per le aziende. Sebbene l’Italia sia considerata hub climatico, per gli Artigiani ben altre dovevano essere le soluzioni.
«In alternativa all’obbligo assicurativo avevamo proposto di introdurre un sistema premiale per le imprese che fanno prevenzione – afferma Lucia De Bortoli, presidente di CNA mandamento di Treviso -. Sarebbe stato più equo e incentivante».
«La proroga deve servire al Governo per definire con attenzione la tipologia delle manifestazioni catastrofali che saranno oggetto di copertura assicurativa – aggiunge Fabrizio Geromel, direttore di CNA mandamento di Treviso -. Nella normativa si parla di alluvioni, inondazioni, frane e terremoti, ma oggi sono sempre più frequenti fenomeni come le grandinate, le trombe d’aria, etc. che in ambito di copertura non devono essere escluse.
Insomma, il provvedimento al momento non soddisfa i requisiti di chiarezza, trasparenza e certezza e non è chiaro se l’obbligo di assicurazione è in capo al proprietario del bene o a chi lo usa.
CNA Treviso coglie l’occasione della proroga per ribadire al Governo alcune richieste che aiuterebbero le imprese a far fronte a un onere ritenuto ingiusto:
● predisporre un portale simile a quello per l’energia sul quale le imprese possano confrontare le offerte assicurative e verificare i prezzi in maniera trasparente;
● introdurre un credito di imposta a concorrenza di almeno una parte della spesa;
● esentare i premi assicurativi dall’imposizione fiscale che gravano per oltre il 20% dell’importo pagato dall’imprenditore.
«Siamo consapevoli che tra i 10 peggiori disastri del clima avvenuti nel 2023 a livello mondiale ben 2 si sono registrati in Italia e che anche quest’anno tali fenomeni sono stati sempre più frequenti e intensi – affermano De Bortoli e Geromel -. È pertanto prioritario che il Governo si attivi per prevenire e contenere gli effetti calamitosi a partire dagli investimenti infrastrutturali e dalla manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Solo dopo si può chiedere nuovi sacrifici alle imprese».
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