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14 agosto 2024

Oderzo Motta

Lo invitano a giocare alla Playstation e inizia l'incubo: abusato per tre ore dai coetanei

Il giovane è stato tenuto prigioniero, insultato e sfregiato.

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Lo invitano a giocare alla Playstation e inizia l'incubo: abusato per tre ore dai coetanei

SAN POLO DI PIAVE - Un giovane di 24 anni proveniente da Pordenone è stato trascinato in un incubo di violenza e minacce da due coetanei residenti a San Polo di Piave. La vicenda ha avuto inizio  con l'invito a giocare alla playstation in un appartamento a Pramaggiore, ma presto è diventato un incubo di oltre tre ore di abusi fisici e psicologici.

Durante questo periodo, il giovane è stato tenuto prigioniero, insultato e maltrattato, con i suoi aguzzini che lo costringevano a dichiararsi un "infame" e un "asino". La vicenda è riportata questa mattina dal Gazzettino di Treviso. Le aggressioni sono state anche registrate su video, e lui è stato minacciato con un coltello, dicendogli che gli avrebbero fatto il "segno della Nike" sul viso, lasciandogli una cicatrice a forma del logo della nota marca sportiva.

Dopo avergli strappato uno smartwatch, i suoi aguzzini lo hanno lasciato andare con la minaccia di morte se avesse denunciato l'accaduto, oltre a chiedere un riscatto di mille euro per la restituzione dell'orologio. Le minacce non si sono fermate qui: hanno continuato a chiedere soldi, minacciando di diffondere il video delle percosse subite se non fosse stato pagato il riscatto.

Non ottenendo risultati, hanno inviato un intermediario per consegnare ulteriori minacce alla vittima. Persino il padre del giovane è stato coinvolto in un confronto acceso con gli aggressori quando sono tornati a Pordenone, rischiando anche di investire il giovane.

Fortunatamente, il giovane è riuscito a sfuggire all'impatto, ma non è riuscito a evitare di essere ferito. Dopo aver presentato denuncia, spaventato, si è trasferito fuori regione.

Grazie alle testimonianze raccolte e al video che documenta gli abusi, la Procura di Pordenone ha ottenuto una misura cautelare per i due aggressori, domiciliati a Chions e a San Polo di Piave.


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Gianandrea Rorato

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