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20 aprile 2024

Esteri

Israele approva risoluzione contro voto Onu

Abbas: "Ora abbiamo uno Stato"

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Israele approva risoluzione contro voto Onu

Gerusalemme - Il governo israeliano ha approvato oggi all'unanimità una risoluzione che respinge in toto il voto all'assemblea generale dell'Onu che ha riconosciuto la Palestina come stato osservatore non membro.

"Il popolo ebraico ha diritti naturali, storici e legali sulla sua madrepatria con Gerusalemme capitale", afferma il testo approvato. "Lo Stato d'Israele, come stato del popolo ebraico, ha diritti e rivendicazioni su aree che sono contese nella terra d'Israele", continua il documento, volto a sottolineare il fatto che la risoluzione Onu non cambia lo status delle aree contese e non incide sui diritti di Israele verso queste aree. Il testo, riferisce il Jerusalem post, sottolinea infine che in nessun modo la risoluzione Onu potrà essere una base per futuri negoziati con i palestinesi.

Israele ha deciso anche di confiscare 420 milioni di shekel (circa 120 milioni di dollari) dei fondi fiscali che raccoglie per conto dell'Autorità Nazionale Palestinese per pagare il debito dell'Anp per la fornitura elettrica. La decisione è stata annunciata dal ministro delle finanze Yuval Steinitz. Secondo i media israeliani si tratta di una rappresaglia per il voto all'Assemblea Generale Onu.

Già venerdì Israele aveva reagito al voto con l'annuncio della costruzione di 3mila nuovi alloggi in Cisgiordania, in una decisione molto criticata a livello internazionale.

E oggi il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, citato sul sito Ynet news, ha dichiarato che "Israele continuerà a costruire a Gerusalemme e in ogni luogo sulla mappa degli interessi strategici di Israele".

"Il passo unilaterale dell'Autorità Nazionale Palestinese all'Onu - ha aggiunto - è una chiara violazione degli accordi firmati. Uno stato palestinese non può essere costituito senza che vi sia un relativo accordo per la sicurezza dei cittadini israeliani e prima che l'Anp riconosca Israele come stato del popolo ebraico e dichiari la fine del conflitto".

Ma per l'ex primo ministro israeliano Ehud Olmert l'annuncio della costruzione di 3mila nuovi alloggi negli insediamenti è "uno schiaffo in faccia" al presidente americano Barack Obama. Intervenuto a Washington al Saban Forum, un centro di dibattito sul Medio Oriente, Olmert ha affermato ieri sera che il governo americano ha dato prova di amicizia ad Israele votando contro il riconoscimento della Palestina. E Israele, ha aggiunto, ha mostrato la sua "gratitudine" a Obama con lo "schiaffo" dei nuovi insediamenti.

Olmert non ha sciolto la riserva se intende candidarsi alle elezioni israeliane del 22 gennaio. Tuttavia l'ex leader del partito di centro Kadima ha attaccato duramente l'attuale governo. Vi sono molte ragioni per sostituirlo, ha sottolineato, "ma la principale è che si tratta di un governo che non si è impegnato in modo realistico nel processo di pace".

Intanto il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, è tornato a Ramallah da New York. "Adesso abbiamo uno Stato - ha detto accolto da un'immensa folla - Un giorno un giovane palestinese sventolerà la bandiera palestinese su Gerusalemme". Le bandiere dei 138 stati che hanno votato "sì" sventolavano assieme a quella palestinese nel complesso presidenziale della Muqata.

"Rialzate la testa, perché siete palestinesi", ha rimarcato Abbas mentre la folla scandiva 'Abu Mazen', il nome con cui viene da loro chiamato. "Siete diventati uno Stato - ha proseguito - La Palestina ha ottenuto uno storico traguardo all'Onu e voi, uomini e donne della Palestina, siete parte di questo risultato. Il mondo ha detto sì alla libertà e l'indipendenza della Palestina e no all'occupazione e agli insediamenti''.


(Adnkronos/Ign)

 



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