MONTEBELLUNA – Bruno Mottin, conosciuto da tutti a Montebelluna perché da anni lo si vede nelle piazza a suonare con la sua chitarra o a dipingere una tela sul cavalletto in qualche angolo della città, ora ha bisogno di aiuto. Un artista di strada discreto e silenzioso che non importuna mai nessuno ma a cui molti sono affezionati al punto che appena si è saputo che a breve dovrà lasciare la sistemazione in cui ha vissuto negli ultimi anni, è partito subito un accorato appello per dargli una mano.

Un tempo viveva sotto a un cavalcavia, fino a quando un benefattore gli ha concesso di stabilirsi in una sua proprietà ma ora questo rifugio non è più disponibile e tra due giorni Bruno dovrà lasciarlo. Marina Sernaglia, che da tempo gli è amica e si assicura che possa condurre una vita dignitosa, ha scritto un post nel gruppo Facebook “Amici di Bruno Mottin”, aperto qualche anno fa per raccogliere i fondi necessari a garantirgli l’assistenza sanitaria: un’iniziativa che diede vita a una catena di solidarietà sorprendente.

Ma ecco l’appello: “Carissimi amici, conoscenti e sostenitori di Bruno Mottin, questo è un appello urgente! Il nostro concittadino non ha più un posto dove stare, deve trovare entro pochissimi giorni un altro tetto sopra la testa. Sono passati tanti anni da quando la sensibilità e umanità di un nostro compaesano l'hanno portato a compiere un gesto di infinita generosità: togliere Bruno da sotto un cavalcavia dove dormiva e offrirgli un ricovero su una sua proprietà. Ora questa condizione non può più essere mantenuta e Bruno tra un paio di giorni si troverà senza un benché minimo alloggio. Bruno non ha bisogno di molto: un tetto, un posto dove tenere il suo cane, un minimo di possibilità di scaldarsi in inverno. Vi prego di aiutarlo!”.

Se la sua musica vi ha strappato un sorriso, se i suoi quadri vi hanno evocato un ricordo bello, se vedere Bruno insieme al suo inseparabile cagnolino vi ha intenerito, rispondete a questo appello. Bruno è una persona buona e la vita non è stata molto generosa nei suoi confronti. La sua vulnerabilità è pari alla sua bontà d’animo e merita il sostegno di chi è più fortunato. L’auspicio è che anche questa volta Montebelluna e la sua gente sappiano dimostrarsi solidali e attenti a chi è più fragile, come è stato fino a ora.

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