CASTELFRANCO VENETO – Non si placa il clamore dopo l’ennesimo tuffo nelle acque melmose delle fosse del castello, nella città del Giorgione. Una bravata a dir poco antigienica visto lo stato in cui versa il corso d’acqua artificiale, regno di roditori e rio dall’aspetto tutt’altro che invitante per chi anelasse un po’ di refrigerio ristoratore dall’afa estiva. Ciò nonostante due intrepidi tuffatori hanno dato spettacolo buttandosi nella poca acqua, con ogni probabilità, finendo per impantanarsi nel melmoso fondale che non viene dragato da decenni.

Se le istituzioni a tutti i livelli hanno biasimato il gesto perché irrispettoso e pericoloso, tra la popolazione invece le opinioni sembrano discordanti come se Castelfranco Veneto si fosse divisa tra chi tollera simili goliardate ritenendole inoffensive e chi invece le vede come un atto che squalifica la città e ne mina il decoro. Molti si sono interrogati sul fatto se sia consentita o meno la balneazione nelle fosse mentre altri hanno dato sfogo alle loro competenze sanitarie elencando la sfilza di patologie che gli autori della bravata potrebbero contrarre.

“Ancora a guardare “il dito e non la luna”. Non è il fatto in se ma quello che c’è dietro. Tutto questo neoliberismo porterà all’anarchia, dove tutti fanno quello che vogliono…”: tuona una castellana indignata. C’è poi chi interviene con un “cavoli loro” e chi invece pontifica che “la democrazia è il sistema di governo dove si è liberi di essere co***oni”. Qualcuno si accapiglia con chi non la pensa come lui ma c’è anche chi diplomaticamente commenta che “il degrado inizia lasciando correre le piccole cose”. C’è poi chi reputa che la brutta pubblicità a Castelfranco sia da attribuire ad altro: “… strade con buche che se le prendi togli le ruote, allagamenti e senza nessun rimedio... ladri ormai ovunque. Però due che si tuffano fanno brutta pubblicità a Castelfranco”.

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