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29 giugno 2024

Treviso

Laboratori tessili abusivi scoperti a Villorba, Spresiano e Preganziol

Intervento di Fiamme Gialle, Vigili del Fuoco, Spisal, Ispettorato del Lavoro e Arpav

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Laboratori tessili abusivi scoperti a Villorba, Spresiano e Preganziol

PREGANZIOL -Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno effettuato una serie di controlli mirati a proteggere il "Made in Italy" e le principali filiere produttive nazionali. Con il supporto dei Vigili del Fuoco, S.P.I.S.A.L., Ispettorato del Lavoro e A.R.P.A.V. di Treviso, e con la collaborazione dei comuni locali, sono state ispezionate quattro aziende tessili nelle località di Villorba, Spresiano e Preganziol.

Durante le ispezioni, tre dei quattro laboratori sono risultati in condizioni di degrado e pericolo, con un lavoratore irregolare e numerose violazioni delle norme urbanistiche. Queste gravi irregolarità hanno portato i finanzieri a sequestrare immediatamente i tre edifici e 69 macchinari; il sequestro è stato poi confermato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Treviso.

Gli amministratori delle tre aziende, di nazionalità straniera, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Treviso per diverse violazioni, tra cui la mancata prevenzione degli incendi, la mancata sicurezza sul lavoro, lo sfruttamento dei lavoratori e la costruzione abusiva. 

Le violazioni antincendio includevano la mancata manutenzione degli estintori, vie di fuga impraticabili e l'assenza di segnaletica per le attrezzature antincendio. Le condizioni di sicurezza sul lavoro erano altrettanto critiche, con macchinari privi di protezioni, condizioni igieniche precarie, e la mancanza di valutazioni dei rischi e di personale medico per la sorveglianza sanitaria.

Inoltre, nei laboratori sono state scoperte sette stanze abusive, cinque delle quali adibite a dormitori e due a cucine, dove i lavoratori riposavano e si ristoravano tra i turni di lavoro. Questo ha fatto emergere anche il sospetto di caporalato in una delle aziende coinvolte.

Infine, le indagini hanno rivelato che le aziende tessili avevano accumulato debiti tributari per oltre un milione di euro. Queste imprese, gestite da stranieri, erano operazioni "apri e chiudi" che, dopo aver accumulato debiti, trasferivano personale e macchinari a nuove aziende create appositamente, continuando a operare nello stesso luogo e con gli stessi clienti, cambiando solo il nome e la partita IVA.

L'operazione della Guardia di Finanza ha mirato a tutelare il "Made in Italy" e la filiera dell'abbigliamento, un settore strategico per la provincia di Treviso. Inoltre, i controlli hanno avuto lo scopo di garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori, colpendo chi agisce in modo sleale nel mercato, danneggiando gli operatori onesti e rispettosi delle regole. Il ricorso a lavoratori irregolari e il mancato rispetto delle norme di sicurezza permettono infatti a queste aziende di applicare prezzi molto competitivi, a scapito delle imprese che operano correttamente e devono sostenere costi maggiori.


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Gianandrea Rorato

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