Laura Puppato si candida alla guida dei dem veneti
Gli intenti della politica montebellunese e il contenuto della sua proposta
MONTEBELLUNA – Laura Puppato si candida a Segretaria del Pd Veneto. Ecco le sue ragioni, esposte recentemente, nel corso di un incontro nella sede provinciale del partito e i temi trattati durante la riunione politica. “Tra gli elementi di maggiore interesse, considerato il calo vertiginoso degli iscritti al Partito negli ultimi 5 anni e – spiega Puppato -, la relazione dei 7 tesorieri provinciali che hanno messo in luce il deficit di cui soffriamo anche dal punto di vista economico oltreché programmatico e, talvolta, persino di rispetto dello stesso statuto nazionale, la questione di come riavvicinare il Pd regionale alle strutture territoriali, agli iscritti ed elettori.
Ma anche alle categorie sociali tutte, mettendo in campo l’operatività che non stiamo avendo, e che può essere garantita invece dalla presenza determinata e operosa mia, della nuova segreteria politica e dalla nuova assemblea regionale, composte al 70% almeno, da donne e giovani. Per un ricambio che sia linfa vitale per il partito. Il nostro progetto infatti, prevede, non solo la mia presenza costante in segreteria senza altri incarichi fino alla fine del mandato di segretario per dedicarmi totalmente alla rinascita di una forza trainante in Veneto per il centro-sinistra, ma anche l’attivazione di una piattaforma informativa in cui tutti siano collegati dai circoli agli amministratori locali, in modo da dare supporto alle esigenze di informazione utili a svolgere al meglio la loro funzione politica. Mettere in luce le opportunità del PNRR che farà piovere il 40% in più nei bilanci dei comuni negli anni 2023-24-25 non basterà infatti se non vi sarà un coordinamento nelle azioni da intraprendere e la capacità di creare progetti adeguati per uno sviluppo sociale ed economico durevole e sostenibile.
Interesse ed apprezzamento che non si parli in questa mozione prevalentemente di alleanze e scenari ipotetici futuri ma si costruisca passo dopo passo il valore di un Pd regionale, realmente autonomo e capace di un alternativa coraggiosa e adeguata ad un tempo di grande trasformazione come questo. Ma anche un Pd concreto, che dia risposte e soluzioni sul lavoro per i giovani visto che abbiamo una quota doppia - ben il 10% - rispetto all’Emilia Romagna e alla Lombardia, di giovani migranti in Eu e Usa che non rientrano più in Veneto; manca in Veneto il diritto allo studio per i costi che gravano sulle famiglie persino per la scuola materna e primaria oltreché per l’università, per i deficit nella medicina territoriale e per i gravosi ticket sulla sanità... Siamo maglia nera per consumo di suolo in Italia e per livello di inquinanti…molto si deve fare per migliorare la qualità di vita in questi territori, sfruttati in modo ignobile, con costi nascosti ma molto pesanti che gravano sull’economia delle famiglie.
Subito uno sportello di aiuto a famiglie e donne in difficoltà, una scuola politica, un forum sul tema giovani e lavoro, una consulta permanente che si obblighi a periodici focus sugli effetti dei cambiamenti climatici e sulla transizione ecologica, proponendo alternative concrete e fattibili rispetto all’inadeguatezza della lega al governo locale. Insomma molto interesse e consenso verso un Pd attivo e propositivo, coraggioso e chiaro nelle sue linee politiche a vantaggio dei cittadini veneti. Un Pd Veneto che ottenga da Roma di trattenere almeno il 50% del 2xmille che 40.500 cittadini veneti ci hanno devoluto nella loro dichiarazione dei redditi, per un valore annuo di 570.000€. Un partito federalista come il nostro deve poter trasformare la sua organizzazione rispettando i territori”.