Alunni stranieri esclusi dai "buoni-libro":"Norma in contrasto con buon senso e Costituzione"
Laura Puppato (Pd) contro il regolamento regionale che impone documenti difficile da reperire per avere i contributi per l'acquisto dei libri di scuola
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Il buon senso, che va sempre applicato alle leggi assieme all’individuare la “ratio” cioè la ragione, la motivazione di ogni provvedimento, è stato cancellato”. Così interviene Laura Puppato, senatrice del Pd, sulla vicenda dei “buoni-libro” che esclude gli alunni stranieri per effetto della nuova norma regionale che impone una documentazione internazionale aggiuntiva obbligatoria per il calcolo degli Isee.
“Peccato però che la regola sulla modalità di contribuzione che viene oggi pedissequamente applicata ai contributi per i libri di testo, sia in contrasto sia con l’articolo 34 della Costituzione, dove si legge che : “L’istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita..” sia con l’articolo 3, che non ammette distinzioni “ ..di razza, di sesso, di condizioni personali e sociali” . Non bastasse - continua la senatrice - la Costituzione a frapporsi tra la subdola volontà di creare conflitti ed emarginare persino in ambito scolastico, ci pensa il buon senso. Infatti è di tutta evidenza che quella norma, nata per comprendere di quali rilevanti capitali potessero godere genitori con cittadinanze extra Ue, non può valere per provenienti da Paesi in sfacelo economico e burocratico, dai quali è pressoché impossibile desumere alcunché in termini di catasti e anagrafe spesso inesistenti”.
Per le famiglie extracomunitarie con bambini per i quali i genitori chiedono il bonus libri per la scuola dell’obbligo, infatti, la norma stabilisce che oltre all’Isee devono presentare anche una certificazione internazionale che attesti eventuali redditi o patrimoni nello stato d'origine, da allegare alla domanda da inviare poi alla Regione. “Ugualmente - continua Puppato - non si spiega una migrazione per ragioni di sopravvivenza qualora si posseggano beni al sole di enorme valore nel paese di origine. Buon senso, appunto”.
““Ad impossibilia nemo tenetur” di fronte all’impossibile, se si insiste, si avrà come risposta il suono della propria voce in restituzione, null’altro che quello - sottolinea Puppato - Cioè un boomerang, associato al disgusto per dover subire come cittadina veneta, un continuo affronto a buon senso, costituzione e pace sociale”.
“Se questi sono i nostri governanti di oggi, che godono nel creare problemi e conflitti persino a dei minori a fronte di un valore assoluto come l’istruzione obbligatoria, allora ci si può attendere solo un declino e un insicurezza crescente. Di cui, sia chiaro a tutti, sono i massimi responsabili”.
“Giacché quando si provoca, si esclude, si emargina, si crea un problema, ci si può attendere una reazione. Ed è probabilmente di altri “incidenti” che si ha bisogno per continuare ad alimentare la corrente del conflitto permanente, dell’odio sociale - conclude - . Aditando la sicurezza infatti costoro ricercano l’insicurezza, in modo tale che la percezione di sicurezza resti un obiettivo lontano”.