Le associazioni trevigiane donano 13mila euro al Centro Fibrosi Cistica dell'ospedale di Treviso
Il dg dell'Ulss2 Benazzi: "Le donazioni sono fondamentali per l’acquisizione di professionalità utili a portare avanti sia l’aspetto della riabilitazione che quello del supporto psicologico per i pazienti"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Ancora una volta il territorio della Marca dimostra la sua generosità e attenzione nei confronti della comunità. Sono due, infatti, le associazioni trevigiane che hanno scelto di donare dei fondi per il Centro Fibrosi Cistica dell’ospedale Ca’ Foncello. Nei giorni scorsi, il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha incontrato a Villa Carisi i loro rappresentanti, accompagnati dal promotore Ivano Pozzobon e moglie: per l’associazione Mercatino Arcobaleno il presidente Gianni Pietro De Vito con Laura Merotto, e per l’associazione Principato di Canizzano il presidente Stefano Gobbo, con il vicepresidente Fabio Gobbo e Walter Pezzato. Presenti per ringraziare i donatori il primario di Pediatria, Stefano Martelossi, e il responsabile del Centro Fibrosi Cistica di Treviso, Mirco Ros.
Nello specifico, il Mercatino Arcobaleno di Sernaglia della Battaglia, mercatino solidale dell’usato, grazie a quanto ricavato dalla vendita degli oggetti esposti ha potuto donare una somma di 10.000 euro, con la promessa di ripetere periodicamente la medesima donazione a favore dell’Azienda sanitaria. Il Principato di Canizzano, invece, ha donato all’Ulss 3.000 euro, raccolti attraverso cene, pranzi e altre occasioni di ritrovo che l’associazione organizza a scopo benefico nel territorio trevigiano.
“Grazie di cuore a queste associazioni per l’impegno, ma grazie, soprattutto, per averlo finalizzato alla Fibrosi Cistica: un ambito importante, che nella nostra Ulss sta crescendo e sul quale vogliamo ancora investire - ha commentato il direttore generale, Francesco Benazzi -. Tutte le donazioni che arrivano sono fondamentali, perché finalizzate alla valorizzazione del Centro e, anche, all’acquisizione di professionalità utili a portare avanti sia l’aspetto della riabilitazione che quello del supporto psicologico per i pazienti e le loro famiglie, che ci stiamo impegnando ad attivare”.
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