Lettera da Venezia, mentre la città si inabissa: "Tacai a un chiodo, ma vivi"
| Gloria Girardini |
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di Maggiolen Uscotti
Domenica 24 novembre ore 05:40, suonano le sirene, non sono antiaeree, ma per l’emergenza acqua alta. Lo stato di allerta aumenta ad ogni segnale acustico fino a quattro livelli, da 110 fino ad arrivare a 140 e oltre, i siti di diffusione sono 13 nel Centro Storico veneziano. Anche i gabbiani li riconoscono ormai e si preparano, la città si appresta a una nuova battaglia. Il mio giardino un po’ alla volta viene sommerso. La marea è di 6 ore, ma dipenderà dagli agenti atmosferici e dai fatti metereologici, non c'è che aspettare. Venezia aristocratica, anacronistica, decadente in un Mondo che non l'ha mai appartenuta, con la sua calma apparentemente affronta la catastrofe.
L'attualità non può modificarla, il delicato equilibrio non può essere variato. Ore 09.42 mentre rifletto l'acqua continua a riversarsi sulle piante, un suono di cascata come sottofondo, dopo quella delle sirene, dei gabbiani e delle campane. Rifletto allora, sulle proposte che hanno avanzato per proteggerla. Leggo un articolo di Luigi D'Alpaos, ingegnere idraulico che spiega con chiarezza, le conseguenze del progetto MOSE. L'azione del vento viene mitigata dal passaggio delle tre bocche di porto e dalle circolazioni in fase di passaggio, chiudendole causerebbero l'allagamento di una parte delle città lagunari: Chioggia; inoltre quando è stato avanzato questo progetto, i responsabili tecnici non hanno valutato l'effettivo alzamento del livello del mare, previsioni confermate per i prossimi anni dai 70 cm e oltre. Finisco di leggere e comincia a piovere, acqua sopra, acqua sotto, le campane suonano le 10:00. Solleviamo Venezia, ecco un'altra ipotesi! Sembra quasi un progetto scenografico piuttosto che urbanistico.
Trent'anni fa il palazzo che ospita il Liceo Marco Polo, è stato sollevato di 90 cm, imbragato gli sono state cambiate le fondamenta con micropali in cemento con una frequenza di 30 cm. Altro caso: la Casa dei Sette camini nel ‘95,pesante seicento tonnellate è stato tagliato alla base e rialzato di 40 cm tramite 62 martinetti idraulici. Sono ipotesi che si potranno estendere per tutta la città? Venezia è oscillante le sue fondamenta centenarie hanno sopravvissuto grazie a questo stato, e spostamenti rischiano di far crollare tutto. Ore 10:32 scendo in giardino, penso a Venezia nell'acqua sull'acqua che, alla degenerazione preferisce inabissarsi come Atlantide ed io, con lei.