07/11/2024foschia

08/11/2024poco nuvoloso

09/11/2024velature lievi

07 novembre 2024

Treviso

Lunedì si ritorna sui banchi, pronti alle quarantene differenziate

Il segretario regionale della Uil scuola, Giuseppe Morgante: "I sindacati della scuola hanno firmato convintamente un impegno per limitare la Dad il più possibile"

| Roberto Grigoletto |

immagine dell'autore

| Roberto Grigoletto |

Riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale

TREVISO - Lunedì si riapre. Il Governo, mercoledì sera, ha messo fine a quel tira e molla - chiudo non chiudo - che a tratti si è rivelato davvero imbarazzante, visto che qualche sindacato e alcune associazioni di categoria di insegnanti e dirigenti scolastici già invocavano la DaD prima ancora di andare in vacanza per Natale.

Le quarantene differenziate a seconda del grado di scuola (dall’infanzia alle superiori) è la soluzione adottata per un ritorno sui banchi che anche le famiglie auspicavano, trovandosi in evidente difficoltà a gestire una didattica a distanza che non può prescindere dalla necessità e anche in questo caso da un obbligo: non lasciare incustoditi i figli più piccoli. Abbiamo interpellato Giuseppe Morgante, segretario regionale e provinciale della Uil scuola.

Segretario come valuta le misure adottate per la scuola con l’ultimo Dpcm?

Abbiamo sempre chiesto valutazioni su dati certi, quei dati relativi al contagio nelle scuole e agli effetti della pandemia, che da due anni ancora non si conoscono. Sappiamo solo da ciò che arriva dalle scuole, dalle situazioni reali un vero e proprio grido di dolore in merito alle misure varate dal Governo per il rientro in classe.

A cosa è dovuta tanta apprensione?

Siamo in una situazione di grande difficoltà ed incertezza e queste nuove norme non aiutano certo a programmare e organizzare il lavoro e dare certezze a famiglie e studenti. Restano irrisolti i nodi di fondo che andavano affrontati già da tempo, ma evidentemente alla vasta maggioranza di larghe intese, con fare decisionista, non è bastato il tempo di una partita per segnare solo all’ultimo minuto.

Che cosa nello specifico non la convince delle decisioni assunte dal Governo?

Le misure prese sono state il risultato di mediazioni – pur in un voto all’unanimità - di pressioni di interessi diversi che non si piegano neanche alla realtà, non solo quella che rappresentiamo noi sindacati, ma anche quella di virologi e epidemiologhi, ignorati, come, in questa occasione il Cts stesso.

Quindi a suo parere non si riveleranno efficaci i provvedimenti assunti dal Governo?

Il picco si presenterà tra due settimane e il Consiglio dei ministri vara le nuove azioni di contrasto, rinviando (come per la vaccinazione degli over 50 al 10 febbraio) o mediando, lasciando all’auto sorveglianza e al fai da te. Tuttavia, ciò che non riusciamo proprio a capire è perché si è voluto discriminare, nella popolazione studentesca, tra vaccinati e non, dividendo e non unendo la comunità scolastica, ben sapendo che sarà difficile se non impossibile con azioni legittime e trasparenti, sapere lo stato di vaccinazione dei ragazzi.

Ammetterà però che anche le parti sindacali hanno tirato un po’ la corda e non sempre tutte dalla stessa parte…

Il tiro alla fune che c’è stato in queste settimane, tra sindacati, governo e forze politiche è stato sulla proroga dell’organico Covid. E ora mentre nella sanità il personale è ai minimi, nella scuola si fa il conto con il personale chiamato per far fronte all’emergenza, proprio con quell’organico, peraltro di precari saltuari, che si voleva negare. Una chiara mancanza di visione dell’emergenza.

Che cosa manca concretamente?

Ci chiediamo dove sia finito l’esercito, che doveva essere chiamato per lo screening nelle scuole. La macchina organizzativa servirà solo per ordinare mascherine Ffp2? In che modo si darà seguito al tracciamento, alla ventilazione regolata delle aule scolastiche che stiamo rivendicando da tempo, proprio come i tamponi gratuiti che solo ora sono stati annunciati.

E’ scongiurata la DaD?

Purtroppo no, come Uil scuola, dall’inizio della pandemia ad oggi, abbiamo sempre ribadito che la scuola non può che essere in presenza, per questo non abbiamo sottoscritto il CCNI sulla DaD, esperienza che doveva rimanere confinata al periodo dell’emergenza iniziale e concludersi con l’a.s. 2020/21. Rilevo , con molta amarezza, che le scuole saranno costrette ad arrangiarsi, come sempre in questa pandemia e quindi sarà inevitabile.

Non tutte le sigle sindacali sembrano pensarla così…

I sindacati della scuola hanno firmato convintamente un impegno per limitare la Dad il più possibile. Se ora qualcuno ci dice che la Dad è all’ordine del giorno ne prendiamo atto, ma c’è bisogno di dire che non si è raggiunto l’obiettivo.

Questa pandemia ha segnato uno spartiacque: la scuola non sarà più come prima. Concorda?

Sarebbe necessario un ripensamento generale di interventi per il rilancio del sistema scolastico costituzionale, quindi bisogna mettere in campo risorse e idee, lasciando da parte narrazioni e dichiarazioni esaltanti che nascondono la mancanza di investimenti specifici. Ad ogni modo, noto che ci si soffermi sempre sul risolvere il contingente, ma nessuno sottolinea l’importanza di una visione strategica per gestire la situazione scuola.

Intanto al personale della scuola (dirigenti docenti amministrativi) si continua a chiedere di sacrificarsi

Si chiede ancora responsabilità al limite del miracolo, con poche risorse disponibili e norme farraginose di difficile applicazione di dubbia efficacia. La scuola è uno degli ultimi pilastri di questo Paese ma manca una visione. Le mie critiche e quelle della mia organizzazione vanno oltre al modo di gestire la pandemia.

 


| modificato il:

foto dell'autore

Roberto Grigoletto

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×