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01 settembre 2024

Treviso

Maestri che picchiano i bambini e professori maltrattati dagli studenti

Centinaia solo in provincia di Treviso: con l’avanzare dell’età non riescono più a fare il loro mestiere troppo usurante

| Roberto Grigoletto |

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Maestri che picchiano i bambini e professori maltrattati dagli studenti

TREVISO - Centinaia di insegnanti – ma è una stima calcolata per difetto – in  burnout con stress da lavoro correlato, in provincia di Treviso. Alcuni, allo stremo, si sono presentati alla commissione medico-collegiale per farsi riconoscere l’inidoneità al lavoro e non dover rimanere in aula fino al giorno prima della pensione.

Non sono casi e nemmeno numeri da sottovalutare: in giro per l’Italia si contano e si raccontano episodi sempre più frequenti di insegnanti della primaria che alzano le mani sugli alunni; e di studenti che picchiano il docente diventato insopportabile fuori dei modi. Meglio allora riconoscergli l’inabilità professionale. Esito non infrequente ma sul quale scende un velo di omertà, comprensibile per quei docenti che vivono come una degradazione umiliante finire gli ultimi tempi nella biblioteca della scuola; o peggio in segreteria come imposto dall’allora ministro Brunetta, giusto perché sono uffici dove ci si stressa poco (vedi il lavoro per le graduatorie svolto quest’anno in pieno agosto).

Meno comprensibili le non risposte dei Governi a un ricercatore come Vittorio Lodolo D’Oria che, denunciata la correlazione tra il fenomeno dei maltrattamenti a scuola e l’età avanzata dei docenti, ha chiesto per ben due volte al Ministero delle Finanze, con il supporto di Snals e Gilda, si conoscere i dati scientifici sulle inidoneità/inabilità lavorative per motivi di salute da parte dei docenti. Richieste inevase. Sul tema, a maggio 2019 a Treviso, è stato anche organizzato un convegno nazionale dal Sindacato autonomo della scuola, con conferenza stampa che sollevò il problema. Silenzio assordante, se si esclude il timido tentativo di rimpallo di competenze per quanto concerne la raccolta dei dati, dal Mef al ministero dell’Istruzione. Inutile.

E così Vittorio Lodolo D’Oria ha preso contatto con alcuni deputati che l’altro ieri hanno presentato alla Camera una interpellanza, nella quale si denuncia “il fondato sospetto che, anche in Italia, l’usura psicofisica professionale della categoria docente determini un numero di inidoneità all’insegnamento sulla base di affezione a diagnosi psichiatrica, superiore a tutte le altre categorie professionali e in linea con quanto registrato in Francia, Regno Unito, Germania”.

Lavoro usurante: sostantivo e aggettivo impronunciabili e non attribuibili all’attività svolta dagli insegnanti delle elementari medie e superiori. Bastano e avanzano, a quanto pare, le maestre d’asilo. Solo che eventi gravi e irreparabili hanno avuto per protagonisti insegnanti elementari e professori della secondaria di primo e secondo grado.

 


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