Mamma fa "la spia", arrestati 7 minorenni per spaccio
La droga veniva piazzata nelle scuole. In manette anche 8 maggiorenni
PADOVA - I carabinieri della compagnia di Padova hanno sgominato una banda di ragazzini che gestiva una rete di spaccio in città di hashish e marijuana, piazzando la drogra soprattutto nelle scuole. In manette sono finiti anche altri 8 maggiorenni, un romeno, un tunisino e sei italiani.
L'operazione è scattata dopo che madre di uno dei sette giovani aveva trovato nella stanza del figlio un panetto di hashish del peso di 2 etti. La donna ha dapprima gettato via la droga ma poi si è recata dai carabinieri spiegando che il figlio, a causa della sparizione dello stupefacente, era oggetto di pesanti minacce da parte dei coetanei che pretendevano i soldi dell'hashish perduto. I militari si sono messi al lavoro pedinando alcuni dei ragazzi che facevano parte della rete di spaccio ed intercettando i loro telefonini.
Ne è emerso un consumo in larga scala della droga, anche all'interno dei bagni di alcuni istituti scolastici, tra i quali in particolare l'istituto agrario "Duca degli Abruzzi". All'alba di oggi i carabinieri del comando di Prato della Valle hanno notificato a sette minorenni gli arresti domiciliari previsti dalla legge, sotto la custodia dei genitori. L'operazione è stata coordinata dalla Procura dei minorenni di Venezia in collaborazione con la Procura di Padova, con il pm Sergio Dini. Durante le perquisizioni i carabinieri hanno anche provveduto all'arresto degli altri otto indagati, tutti di maggiore età. "Si tratta di un traffico pericoloso non tanto per la qualità della droga smerciata - ha spiegato il colonnello Renato Chicoli, comandante provinciale dei carabinieri di Padova - o per la quantità, ma per le caratteristiche dei consumatori: minorenni che frequentano le scuole superiori della città. Fondamentale, come spesso accade in questi casi, si è rivelata la collaborazione dei genitori degli studenti".