I manifestanti anti-Pedemontana accusati di aver diffamato Zaia
In origine la denuncia era stata fatta per il reato di ingiuria ma poi è stato depennato e la Procura ne ha chiesto l’archiviazione
ALTIVOLE - Ottobre 2014, il presidente della regione Luca Zaia è ad Altivole per inaugurare l’apertura del cantiere trevigiano della Superstrada Pedemontana Veneta ma si radunano anche 300 manifestanti contrari alla realizzazione dell’opera. Gli animi si surriscaldano e pare sia volata qualche parola grossa.
Di li a poco scatta la denuncia per ingiuria e oltraggio a pubblico ufficiale, a carico di 3 manifestanti tra i quali Giovanni Scotton socio fondatore del CoVePA (Coordinamento veneto Pedemontana alternativa). Ora però la Procura della Repubblica chiede di archiviare la denuncia. Nel frattempo, infatti, il reato d’ingiuria è stato depennato ma per la Regione i manifestanti sono colpevoli di diffamazione. Reati solo apparentemente simili poiché commette ingiuria chi offende l’onore o il decoro di una persona presente mentre è colpevole di diffamazione chi offende l’altrui reputazione in assenza della persona offesa e sempre che siano presenti almeno due persone.
«… accuse pesanti e che i giudici hanno trovato infondate, limitandole alle ingiurie – precisa il CoVePA -. Ma nonostante questo la Regione e Zaia chiedono il giudizio per diffamazione e non per ingiurie … ma a noi sembra di ricordare che Zaia fosse presente tanto da interloquire con chi era giunto anche ad intervistarlo! Se si tratta di semplice ingiuria, allora le accuse di diffamazione lanciate sarebbero false e calunniose, e qui crediamo ci siano gli estremi perché si proceda d’ufficio contro gli autori della calunnia, ignoti per ora. Se non lo faranno i magistrati lo faremo noi».