TREVISO - “Le Prefetture continuano a dimostrare la loro inefficacia, a spese dei cittadini”. Dure le parole del sindaco Giovanni Manildo contro la Prefettura, chiamata a gestire l’emergenza profughi, nel giorno in cui 100 profughi sono stati trasferiti in una trentina di appartamenti a Quinto, facendo scoppiare una rivolta da parte dei residenti.

“Chiariamo subito -sottolinea il primo cittadino - non è colpa nostra, noi ci troviamo a gestire una situazione che non dipende da noi e della quale non abbiamo responsabilità. In questo senso pur non condividendo il metodo, posso dire di capire la frustrazione del collega Serena - sindaco di Villorba - davanti a questi arrivi. Ci stanno rubando energie e risorse che invece vogliamo destinare alle nostre città. E le Prefetture continuano a dimostrare la loro inefficacia. Anche per questo contiamo in un veloce passaggio alla Camera della riforma della Pubblica Amministrazione del Governo Renzi”.

Le parole del sindaco arrivano dopo giorni di emergenza continua per trovare una sistemazione ai profughi giunti a Treviso. Manildo, infine, sottolinea che, come da accordi, ha ottenuto dalla Prefettura di liberare lo stabile in Area Uno in via Santa Barbara, ex sede della Treviso Servizi, dove fino a ieri mattina uan ventina di persone ha trovato alloggio. “Come sindaci – chiude il primo cittadino - ci rivolgeremo ai parlamentari italiani ed europei per chiedere una diversa gestione del fenomeno che da emergenziale è diventato cronico”. Intanto ieri altri 28 migranti sono arrivati in città e trasferiti nella parrocchia di don Aldo Danieli a Paderno di Ponzano.