Manildo:"Niente apparentamenti, parleremo ai cittadini"
"Tre civiche e due partiti insieme per svegliare la città da vent'anni di stagnazione"
| Isabella Loschi |
TREVISO – «Risultato entusiasmante. Siamo molto soddisfatti, abbiamo lavorato intensamente per questo risultato». Sorride Giovanni Manildo mentre segue i risultati dal tabellone di Palazzo dei Trecento assieme ai candidati consiglieri della coalizione Treviso Bene Comune.
Altre due settimane di intenso lavoro prima del ballottaggio con il "nemico" numero uno Genty: «La sfida al ballottaggio con Gentilini è molto appassionante: lui rappresenta l'immobilismo e il vecchio e noi la voglia di cambiare. Il ballottaggio sarà un'occasione per convincere anche quegli elettori che sono rimasti a casa che vale la pena investire sul cambiamento dato che c'è ancora una possibilità per svegliare questa città». Ora la sfida è solo a due, cercherà un confronto faccia a faccia con lo Sceriffo? «La politica è confronto, è spiegare ai cittadini le proprie proposte non nascondersi dietro a vecchie ideologie politiche e slogan oramai superati. Forse Gentilini diserta i dibattiti perché ha paura del confronto, preferendo mettere paura alla gente invece di spiegare progetti di cambiamento concreti per la città». Come convincere chi non vi ha votato? «Abbiamo messo insieme tre liste civiche e due partiti per portare avanti un programma di progetti concreti, noi non cercheremo nessun apparetamento, ma cercheremo di parlare agli elettori, anche a quelli di Zanetti, che hanno voglia di rinnovamento e hanno voglia di svegliare questa città da vent'anni di stagnazione».
A Treviso ha votato il 16% in meno degli aventi diritto rispetto al 2008. Troppa sfiducia? «Questo mi dispiace – commenta Manildo - Dobbiamo lavorare tutti per portare più credibilità alla classe politica. Credo che uno dei modi sia proprio il confronto. Due terzi della città vuole voltare pagina, adesso bisogna convincere chi non è andato a votare a farlo per il ballottaggio».