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13 novembre 2024

Conegliano

Martino Zanetti: “Disegnare nell’aria la casualità estetica”

L’approccio artistico di Martino Zanetti procede attraverso la sua comunicazione emozionale, per permettere allo spettatore di godere dell’esperienza artistica in modo immediato e libero

| Federica Gabrieli |

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| Federica Gabrieli |

martino zanetti

SUSEGANA - Oggi 12 novembre presso presso Cà di Ponte a Ponte della Priula sono state esposte diverse opere di rilievo di Martino Zanetti. Un evento imperdibile che ha permesso di ascoltare la narrazione dell’artista imprenditore e “toccare con mano” la particolarità di ogni sua singola creazione, scoprendo un percorso espositivo che coniuga purezza formale e intensità espressiva.

 

“Una pittura che parla da sé perché per quanto riguarda la pittura, - afferma Martino Zanetti – più si parla meno si dice. Guai imitare la pittura e guai imitare sè stessi”. L’artista si manifesta tramite la sua figura poliedrica di uomo studioso e appassionato di cultura umanistica con anni di ricerca e sperimentazione sul colore e sulla potenza batocromica che lo hanno condotto ad approfondire nuovi modi e materiali. Rimaniamo difatti “abbracciati” da grandi lastre di plexiglass dipinte con colori acrilici, segni immediati e senza tempo.

 

Le opere tendono ad esprimere l’immediatezza e la negazione di qualsiasi retorica estetica, ritenendo il fatto estetico momento topico e cruciale nella realizzazione del sé e oltre. Martino Zanetti mostra l’intimo connubio tra Arte e Conoscenza nelle operepiù recenti in cui il colore diventa interpretazione del reale ed emozione pura.

 

L’approccio artistico di Martino Zanetti procede attraverso la sua comunicazione emozionale, per permettere allo spettatore di godere dell’esperienza artistica in modo immediato e libero, tale da poter affermare che l’ultimo creatore dell’opera sia proprio lo spettatore. La pittura di Martino Zanetti, in una visione molto vicina al nouveau francese, è un’arteche racconta, inesprimibile ricettacolo e contenitore del tutto. L’estremo realismo fa rifuggirel’artista dalle retoriche novecentesche ed individua nella pittura un segno che trascende ogni querula digressione novecentesca.

 


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Federica Gabrieli

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