Migranti in arrivo a Treviso, Conte: "Necessaria l'accoglienza diffusa o ci saranno le tendopoli"
Il sindaco torna a parlare dell'emergenza migranti: "Serve una presa di responsabilità comune, altrimenti i prefetti da qualche parte dovranno mettere queste persone"
| Isabella Loschi |
![Mario Conte Mario Conte](https://www.oggitreviso.it/sites/default/files/styles/505/public/field/image/conte_16_2.jpg?itok=iKx6H34K)
TREVISO - “A fronte del numero di richiedenti asilo in arrivo in Veneto, circa mille ogni settimana, e della costante carenza di disponibilità da parte di tanti comuni per l'accoglienza diffusa, la probabilità di nuovi centri per immigrati o di tendopoli alle porte della città diventa sempre più grande”.
Il sindaco di Treviso e presidente Anci Veneto, Mario Conte, torna a parlare della questione migranti non nascondendo una certa preoccupazione per l’arrivo di numerose persone e il problema della mancanza di spazi adeguati per accoglierli. “La città di Treviso è uno di quei comuni a livello veneto che sta dando più di tutti. Ma se il metodo di accoglienza è quello della caserma Serena, dove oggi sono circa 500 i richiedenti asilo, io non sono più d’accordo”, sottolinea Conte. “Per questo faccio l’appello di distribuire queste presenze nel territorio con una presa di responsabilità comune, altrimenti se non verranno fuori soluzioni condivise, i prefetti da qualche parte dovranno mettere queste persone. Abbiamo già visto, nei giorni scorsi, la predisposizione di una tendopoli a Verona. E così come è successo a Verona accadrà nelle altre province se i numeri non dovessero diminuire e soluzioni alternative non dovessero arrivare”.
Conte, come presidente Anci regionale, torna a parlate del protocollo proposto dal presidente Luca Zaia: “L’obiettivo del protocollo è proprio quello di evitare i grandi assembramenti o le tendopoli trovando soluzioni condivise. Certo il protocollo non è un contratto - chiarisce Conte - ma una condivisione d’intenti di cui tutti dobbiamo esserne responsabili. Alcuni comuni sono riusciti a ricavare spazi attraverso associazioni e parrocchie, ma non basta. Continueremo ad aiutare i prefetti e a coordinare la cabina di regia, compatibilmente con quelle che sono le disponibilità e le volontà dei sindaci. Io continuerò a sedermi al tavolo dei prefetti cercando di portare soluzioni. Se non verranno fuori soluzioni condivise, i prefetti dovranno comunque trovare un posto per queste persone”.
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