TREVISO – La Provincia e il governo Monti ormai si parlano solo a colpi di denunce e carte bollate. L'ultimo scontro riguarda il pagamento dell'affitto del vecchio appartamento del prefetto in borgo Cavour.

Stando ai conti della giunta Muraro, tra settembre 2010 e dicembre 2011 il Sant'Artemio ha anticipato al proprietario dell'immobile oltre 103 mila euro, prendendoli dalle tasse dei trevigiani. Normale? Sì. Peccato, però, che lo Stato non abbia più restituito nemmeno un centesimo. Da qui la decisione della Provincia di avviare una nuova azione legale, stavolta nei confronti del ministero dell'Interno, guidato da Anna Maria Cancellieri, per recuperare i pagamenti dell'affitto.

“La somma, pari a 103.146,13 euro, è stata anticipata in virtù di un accordo, sottoscritto nell’ottobre 2007 con la prefettura, che di fatto ha chiuso un contenzioso aperto dal precedente prefetto, con ricorso al Tar, in seguito alla vendita dell’immobile di borgo Cavour da parte della Provincia – spiegano dal Sant'Artemio – si tratta di somme dovute dal Ministero che ha occupato, seppure senza il rinnovo del contratto d’affitto, l’immobile comunque lasciato in disponibilità dal proprietario, in attesa della conclusione dei lavori di ristrutturazione di Villa Sogliani”. E ora la giunta Muraro vuole indietro i propri soldi. “Lo ha riconosciuto la stessa prefettura – sottolineano dalla Provincia – con cui si è consolidato un ottimo rapporto di collaborazione”.

La denuncia contro il ministero arriva pochi giorni dopo la decisione del Sant'Artemio di ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione del governo Monti di imporre requisiti minimi per la sopravvivenza degli enti provinciali (minimo 2.500 chilometri quadrati e 350 mila abitanti).