Mogliano, senzatetto dorme nell'ingresso di una banca
Un’immagine che sta spopolando nel web e che ha acceso un dibattito in città
| Manuel Trevisan |
MOGLIANO VENETO – Una persona coperta da un sacco a pelo accovacciata all’interno di una banca in pieno centro a Mogliano Veneto. È quanto ritrae la fotografia che sta facendo il giro dei gruppi social della città.
Una fotografia che stride profondamento non solo con il luogo in cui è stata scattata, “una filiale della banca italiana più solida dal punto di vista finanziario secondo i dati BCE – come spiega il consigliere dei Democratici per Mogliano Daniele Ceschin -; ma anche per il contesto: una della città più ricche del Veneto, dove 3.902 contribuenti su 20.463 hanno un reddito complessivo superiore ai 35.000 euro (e 364 superiore ai 100.000). Una città dove il mercato immobiliare non conosce crisi e l’acquisto di un’abitazione diventa proibitivo perfino per quello che viene definitivo in maniera sbrigativa il ‘ceto medio’, figuriamoci per una famiglia monoreddito”.
L’immagine che ritrae una persona che cerca riparo dal freddo perfino all’interno di una banca è, secondo il Consigliere di opposizione, quindi, la fotografia di una città che negli anni è diventata sempre più “una città per persone non povere”, in cui gli individui in stato di fragilità trovano supporto grazie ad associazioni e volontari e non a progetti comunali strutturati.
“Questo episodio, che è uno dei tanti che si possono vedere a Mogliano così come in moltissime altre città, deve indurci a fare una riflessione profonda. Le situazioni di fragilità, infatti, non possono più essere risolte con interventi-tampone o trattate come una questione emergenziale, bensì è necessario intervenire con progetti a medio-lungo termine. A questo proposito sarebbe utile attingere ai fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2021-2023, i quali garantirebbero una risposta immediata ai bisogni così detti ‘indifferibili’ e ‘urgenti’ e allo stesso tempo permetterebbero l’avvio di un percorso di inclusione sociale che consentirebbe a questi individui di uscire dalla condizione di disagio”.
FOTO: Fonte Daniele Ceschin