La morte del ciclista in via Lourdes? "Non è stata una fatalità"
Il consigliere Pd Andrea Barazzuol replica all'assessore Toppan e presenta un'interpellanza
CONEGLIANO - La morte di Francesco Vazzoleretto, avvenuta sabato mattina in via Lourdes, scatena la polemica sulla sicurezza nelle strade coneglianesi. E sull’assenza di un’adeguata rete di piste ciclabili in città. Il 63enne è morto in sella alla sua bici, dopo essere stato colpito dalla portiera di un’auto parcheggiata a lato della strada.
Il consigliere Pd Andrea Barazzuol ha così replicato all’assessore Claudio Toppan, che – secondo quanto riportato da un articolo di stampa pubblicato domenica – avrebbe definito il caso di Vazzoleretto una “fatalità”.
“Invece di spiegarci quali sono stati gli interventi negli anni per rendere più sicura la viabilità a Conegliano ci si affida passivamente al fato – ha dichiarato Barazzuol - Purtroppo il termine "fatalità" lo si sente troppo spesso: negli incidenti stradali, ma anche sugli incidenti sul lavoro, quando invece sono il nemico da combattere. Nessuno sostiene che sia facile ed immediato arrivare ad una società a zero incidenti, ma deve essere un nostro obiettivo, e se nell’azione amministrativa non si compiono atti è difficile ottenere risultati”.
L’esponente dem ha così presentato un’interpellanza, chiedendo alla giunta quali iniziative concrete verranno prese dall’amministrazione per mettere in sicurezza l’intera via Lourdes.
A suo tempo – ricorda Barazzuol – “la via era stata oggetto di osservazioni all’interno del Pat da parte dell’associazione Libera la Bici. Se ne è tenuto conto?”