CISON DI VALMARINO - Il cappello con la penna simbolo degli alpini, accompagnato dalla scritta Treviso 2017. Questo il logo ufficiale scelto per la 90esima Adunata Nazionale Alpini, l’Adunata del Piave che si svolgerà a Treviso il prossimo maggio, dal 12 al 14. Dopo 23 anni l’evento annuale più importante della famiglia alpina torna a Treviso, e questa volta con un valore aggiunto: la commemorazione del centenario della Grande Guerra. Quella del 2017 è stata ribattezzata l’“Adunata del Piave" per il suo programma fatto di eventi diffusi, che non si limitano alla tre giorni del capoluogo.

 

A cento anni della Grande Guerra, infatti, i luoghi come le sponde del Piave, il Monte Grappa e il fronte del Montello, saranno simbolo della manifestazione. Non a caso per la prima volta gli eventi sono curati dalle quattro sezioni dell'Ana provinciale: Treviso, Conegliano, Valdobbiadene e Vittorio Veneto. L’obiettivo del Comitato organizzatore dell’Adunata (Coa) è quello di coinvolgere tutto il territorio con eventi concerti, mostre, rievocazioni storiche, manifestazioni sportive che rientrano nel programma “Aspettando l’Adunata”, in preparazione alla tre giorni di Treviso che richiamerà oltre 400mila Alpini da tutta Italia.

 

Tra gli appuntamenti in programma, elaborati dal Centro Studi del Piave in cui operano i rappresentanti delle quattro sezioni Ana della Marca, anche il classico appuntamento della vigilia di Natale, sabato 24 dicembre,alle 15.30, al Bosco delle “Penne Mozze” di Cison di Valmarino. Inaugurato l’8 ottobre 1972, il Bosco delle “Penne Mozze” è un importante memoriale immerso nella natura delle prealpi trevigiane, su un’area di oltre 16 mila metri quadri di terreno, dedicato ai trevigiani appartenuti alle truppe alpine caduti nell’adempimento del dovere. Il Bosco è nato dall’idea del professor Mario Altarui di “ricordare con un pianta ed una stele tutti i caduti alpini nati in provincia di Treviso”. 

Ed il sogno si è trasformato in realtà grazie all’entusiasmo e alla determinazione del gruppo Alpini di Cison di Valmarino e di tutti quelli che insieme hanno contribuito a costruirlo. Sul terreno sono state messe a dimora le piante, tracciati i sentieri dedicati alle Medaglie d’Oro Alpine Trevigiane, e realizzate, ad opera del maestro Simon Benetton, oltre 2403 stele in ricordo dei caduti. Di anno in anno il Bosco viene integrato delle stele mancanti e arricchito con nuove opere donate in memoria dei caduti. Nel 1998, in occasione dell’ottantesimo anniversario della Vittoria della grande Guerra, su iniziativa del prof. Gino Perin e della Sezione Ana di Vittorio Veneto, alcuni alpini si raccolsero la Vigilia di Natale per accendere il ceppo tradizionale, in segno di ricordo e vicinanza con quanti passarono i tristi giorni di Natale sui campi di battaglia. Era un piccolo gruppo di 18 alpini con il vessillo sezionale e 5 gagliardetti. Di anno in anno i partecipanti sono aumentati e quest’anno la cerimonia riveste un ruolo notevole. 

 

Il pomeriggio del 24 dicembre si svolgerà la tradizionale cerimonia organizzata dalla sezione Ana di Vittorio Veneto. Il programma prevede una presentazione dell’incontro a cura del presidente del “Comitato Bosco delle Penne Mozze” Claudio Trampetti, i canti del coro Col di Lana diretto dalla maestra Sabrina Carraro, la suggestiva accensione del ceppo natalizio unita alla lettura di brani tratti dalle lettere dei soldati al fronte. Concluderà il pomeriggio una preghiera e la benedizione dello Spadino dell’allievo della Scuola Militare Teuliè di Milano Giacomo Lucheschi. Una commemorazione semplice dall’alto valore simbolico, che di anno in anno è divenuta appuntamento fisso e importante. 

 

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