Negozi e bar chiusi: 300 commercianti trevigiani consegnano le chiavi delle attività al sindaco
Giovedì sera parrucchieri e estetiste accenderanno le luci delle proprie attività in segno di protesta
| Isabella Loschi |
TREVISO - Dopo il flash mob di protesta dei commercianti di Treviso che martedì sera hanno acceso tutte le luci di bar, osterie e negozi, oggi i rappresentanti di Treviso Imprese Unite hanno consegnato simbolicamente le chiavi di negozi e attività al sindaco Mario Conte affinché l’amministrazione comunale si faccia portavoce con il governo delle necessità di commercianti e artigiani.
“Martedì abbiamo raggiunto un risultato incredibile e siamo molto fieri della partecipazione ottenuta nella nostra Treviso - ha detto Andrea Penzo Aiello, portavoce di Treviso Imprese Unite - Oltre alla partecipazione di ristoratori e dei pubblici esercizi, hanno aderito anche barbieri e parrucchieri, estetiste, agenzie organizzatrici di eventi, commercianti, gioiellieri, agenzie immobiliari, agenzie di viaggi e per il turismo organizzato, e altri professionisti".
"Ora che abbiamo attirato l’attenzione del governo siamo pronti a presentare il Manifesto nazionale del M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalità). Il nostro obiettivo è consegnare il Manifesto al Governo e per questo chiediamo il supporto del sindaco di Treviso e presidente dell’Anci Veneto, Mario Conte, per essere fianco a fianco in questa delicata fase”. “La drammaticità della situazione - continua Penzo Aiello - unita all’attesa del Decreto economico contenente misure concrete per la ripartenza, stanno portando molti nostri colleghi esasperati ad infrangere le nuove norme, operando a domicilio (e quindi lavorando in nero) oppure usando l’asporto come espediente per effettuare un vero e proprio servizio al banco o da passeggio, attualmente non consentiti. Chiediamo, quindi, di intensificare i controlli, per evitare che questi comportamenti vanifichino gli sforzi fatti fino ad ora per il contenimento del virus”.
Il sindaco, che ha incontrato questa mattina i rappresentati di Treviso Imprese, insieme al vicesindaco Andrea De Checchi ha ribadito il massimo supporto. “Stiamo facendo il massimo per aiutare il nostro tessuto economico e sociale, consapevoli che le nostre azioni non possono essere risolutive. Come sindaco e presidente Anci Veneto porterò anche le loro richieste al presidente del Consiglio, al quale ho già inoltrato la richiesta di incontro”.
E giovedì sera, alle 19, saranno i parrucchieri e le estetiste ad accendere per almeno cinque minuti le luci e le insegne delle proprie attività, chiuse dall’11 marzo per manifestare contro la volontà del governo di non riaprire queste categorie di attività prima dell’inizio di giugno. Un’iniziativa che riguarderà tutto il Nordest.
“Poter riaprire è vitale per la nostra sopravvivenza, il settore è allo stremo – confermano Raffaella Pozzebon e Rita Segat, rispettivamente portavoce di Cna Estetiste e Cna Acconciatori -. Chiediamo al Governo di rivedere la sua decisione e di permetterci di lavorare con tutte le attenzioni alla sicurezza e salute delle persone previste dalle nuove linee guida anti contagio, come del resto abbiamo sempre fatto”.