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12 novembre 2024

Cronaca

Nel Mediterraneo 26mila morti in 10 anni. "Quei morti li abbiamo tutti sulla coscienza"

Nel 2023 si stima che siano decedute già oltre 200 persone

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Naufragio a Crotone

"Altro naufragio davanti a noi. Non è il giorno di battersi il petto, dell’indignazione: da 10 anni accadono queste tragedie, corpi di bambine e bambini in mezzo al mare, evidentemente non è il momento dei ‘mai più’ ma dell’azione. Sono morte 25.800 persone in circa 10 anni, tra cui migliaia di minorenni, solo quest’anno sono 123 le vittime accertate, ci accorgiamo oggi della pericolosità della rotta del Mediterraneo centrale? Quei morti li abbiamo tutti sulla coscienza". Così all’Adnkronos Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia dopo il naufragio di un barcone nelle acque della Calabria, in particolare lungo le coste di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone.

"Mi auguro che vi sia uno sforzo della politica a non farsi la guerra su questo tema - aggiunge- ma a trovare delle soluzioni condivise perché questi bambini e bambine non lo meritano affatto". "L’Unicef ribadisce che proteggere e salvare vite in mare è un inderogabile imperativo umanitario, oltre che un obbligo giuridico degli Stati in virtù del diritto internazionale consuetudinario e convenzionale", conclude Iacomini.

 

OIM - "Dopo questa tragedia, secondo il Missing Migrants Project dell’Oim, quest’anno sono almeno 220 le persone morte o disperse lungo la rotta migratoria del Mediterraneo centrale". L'Oim, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, e l’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, esprimono "profondo cordoglio per la perdita di decine di vite umane in seguito ad un terribile naufragio avvenuto questa mattina al largo della costa di Crotone".

"Si stima che l'imbarcazione avesse a bordo anche oltre 170 persone, fra cui bambini e nuclei familiari, partite dalla Turchia e provenienti principalmente da Afghanistan, Pakistan e Somalia. Nel 2022 gli arrivi dalla Turchia hanno rappresentato circa il 15% del totale degli arrivi via mare in Italia. Quasi la metà delle persone arrivate lungo questa rotta sono state persone in fuga dall’Afghanistan", si spiega nella nota .

 


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