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06 gennaio 2025

Treviso

"Nella Marca oltre 54mila pensionati vivono con meno di 750 euro al mese"

A lanciare l'allarme i pensionati della Cia che presenteranno una serie di proposte ai parlamentari trevigiani

| Isabella Loschi |

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pensionati

TREVISO - In Provincia di Treviso oltre 54mila pensionati vivono con un assegno fino a 750 euro al mese (dati Istat), pari al 27% del totale dei pensionati, che nel trevigiano sono 196.590. “Si tratta di numeri importanti – sottolinea il presidente di Anp Cia Veneto, Giovanna Gazzetta - Ecco perché vogliamo dare voce a chi non ne ha, grazie ad un’azione politico-sindacale il più concreta possibile. In primo luogo, serve restituire alle pensioni il valore perduto, riducendo su di esse il carico fiscale, superiore alla tassazione dei redditi da lavoro dipendente”.

L’Associazione nazionale pensionati di Cia Agricoltori chiede di aumentare la minima ad almeno 780 euro al mese e, comunque, ad un importo non inferiore a quanto indicato dall’UE riguardo la soglia di povertà. Lunedì 17 luglio alle 17.30 a Casa Vittoria di San Polo di Piave, ANP CIA Veneto e CIA Treviso presenterà un pacchetto di proposte ad hoc in termini di sociale e sanità ai parlamentari eletti in Provincia di Treviso. 
Per quanto riguarda “Opzione donna”, Anp Cia Veneto presenterà l’istanza di una riforma complessiva al fine di renderla veramente accessibile: “Siamo contrari ad un calcolo interamente contributivo degli assegni, già magri, delle lavoratrici. Per i giovani, invece, va istituita la pensione di garanzia con la previsione di un assegno base minimo dignitoso. Necessario, inoltre, indicare l’attività agricola come lavoro gravoso e usurante, attingendo ai benefici di legge connessi per anticipare la pensione”.

 E ancora: “Va azzerata l’Imu sui terreni agricoli per tutti quei pensionati ex agricoltori che non risultano più iscritti alla previdenza”.  Gli incontri coi parlamentari trevigiani vanno nella direzione di una condivisione finalizzata a trovare delle soluzioni efficaci alle tante criticità emerse, in particolare durante e dopo il covid. “Sul tema pensioni, inoltre, è necessario modificare le regole previdenziali per le donne, oggi assai penalizzanti. ANP CIA ricorda, infatti, che la quattordicesima ha un importo variabile a seconda della contribuzione con cui è stata liquidata la pensione stessa. Un elemento, questo, che sfavorisce le donne, le quali hanno alle spalle una carriera lavorativa spesso discontinua. Non solo.


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