NELLE ULSS VIA I REVISORI DEI CONTI DI NOMINA POLITICA
Secondo Un’Altra Treviso sono altri i luoghi dove la politica deve esprimere l’indirizzo politico
| Laura Tuveri |
Treviso - “No ai revisori dei conti politicizzati nelle Ulss (a Treviso ne sappiamo qualcosa)”. L’appello è di Luigi Calesso di Un’altra Treviso che fa presente che “La delibera 22/2009/G della Corte dei conti sulla gestione delle risorse per la riduzione del disavanzo sanitario in Lazio, Campania, Sicilia, Abruzzo e Molise estende alcune delle proprie conclusioni all’intero settore sanitario del nostro Paese, in particolare per quanto riguarda il sistema dei controlli contabili delle Ulss”.
Tale controllo è attualmente lasciato al solo collegio sindacale, viene ritenuto assolutamente insufficiente dai giudici della Corte dei Conti che individuano la causa della inefficienza nei membri stessi dei collegi sindacali e, quindi, dai criteri della loro nomina.
Secondo la Corte dei Conti, quindi, sarebbe necessario slegare il collegio sindacale delle Ulss dalla nomina politico-territoriale di tre su cinque membri (due della Regione e uno dei sindaci), perché è chiaro che i membri si sentono condizionati da chi affida loro l'incarico.
“Si tratta di un problema che non riguarda la nostra Provincia?” Si chiede Calesso che si dà questa risposta: “Tutt’altro visto che ci sono vari casi nelle Ulss della Marca in cui è evidente la commistione tra politica ed appartenenza al collegio sindacale di una Ulss.
E fa l’esempio che nel collegio della Ulss 7 il componente nominato dalla Regione è Nicola Cecconato, assessore leghista al Bilancio e Finanze del Comune di San Vendemiano e noto per una collezione di incarichi professional-politici, mentre all’Ulss 8 il componente del collegio di nomina regionale è l’assessore leghista al Comune di Treviso Fulvio Zugno.
All’Ulss 9 c’è Pietro Basciano assessore di area PDL al Comune di Conegliano e di Lorena Andretta (PD) in rappresentanza dei Comuni: a loro, in particolare, andrebbe rivolta qualche domanda sul buco milionario di cui l’Ulss è stata vittima.
Nel collegio sindacale della Immobiliare Ca’ Foncello (di completa proprietà dell’Ulss 9) siede Liviana Scattolon che è anche presidente dell’assemblea dei Sindaci dei Comuni della stessa Ulss: anche qui un doppio incarico che puzza di conflitto di interesse.
“Prima che sia la Corte dei Conti ad imporlo o che qualche modifica legislativa costringa a farlo non sarebbe il momento di far uscire la politica dagli organismi di controllo delle Ulss?” ci chiede Calesso che ritiene che “sono altri, infatti, i luoghi in cui la politica può e deve esprimere la propria capacità di indirizzo della sanità pubblica, non certo il collegio dei sindaci in cui è bene che seggano professionisti che non hanno nulla a che vedere proprio con i politici che, dalla Regione e dai Comuni concorrono alla gestione delle Ulss”.