Materne paritarie, giovedì giornata di mobilitazione
La Fism regionale dal Prefetto di Venezia, alle ore 11 suoneranno tutte le campane delle parrocchie
| Isabella Loschi |
TREVISO - Prosegue la mobilitazione nelle scuole d’infanzia paritarie che fanno capo alla Fism del Veneto. Giovedì 20 novembre, 25° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini, la Fism del Veneto organizza azioni di mobilitazione e di sensibilizzazione per richiamare le istituzioni, ed il Governo in particolare, al rispetto dei diritti dei bambini che frequentano le scuole dell'infanzia paritarie.
Sempre giovedì, Giornata Mondiale dei Diritti del Bambino, il direttivo regionale consegnerà al Prefetto di Venezia migliaia di firme raccolte in questi giorni per l'appello al Governo “Servono risorse adeguate per le nostre scuole". Proprio in questo giorno si vuole sottolineare ancora una volta l’importanza e la preziosità delle scuole dell’infanzia paritarie, nate per essere scuole di comunità, per tutti i cittadini.
Contemporaneamente in tutte le scuole sono previste il 20 novembre iniziative pubbliche di sensibilizzazione. In provincia di Treviso, dove la Federazione italiana scuole materne riunisce ben 277 scuole dell’infanzia paritarie, sarà esposto uno striscione con scritto: Giornata mondiale del bambino. Noi siamo “pubblici” ma senza diritti. Poi, alle 11 del mattino, in concomitanza con l’incontro dal Prefetto di Venezia, suoneranno tutte le campane delle parrocchie. Infine, domenica 23 novembre, al termine delle celebrazioni religiose, in tutte le chiese trevigiane sarà letta una comunicazione sulle iniziative intraprese.
“La situazione continua a essere preoccupante - scrive in una nota la Fism del Veneto - Se da un lato Regione Veneto si è presa l’impegno di garantire l’erogazione per l’anno 2014 della quota spettante alle scuole paritarie, ancora nulla si sa delle quote in carico al Ministero MIUR e alla Regione stessa per l’anno scolastico 2014/2015 (già in corso). La previsione è che ci siano ulteriori tagli statali. Dal 2008 al 2015 (previsione) lo Stato ha ridotto i contributi che eroga a tutte le scuole pubbliche paritarie da 538 milioni di euro a 478milioni di euro. Se le riduzioni preventivate dovessero venir confermate, le rette di queste scuole potranno subire un ennesimo, e stavolta pesante, aumento mensile. A danno delle famiglie che già pagano le tasse, ma non possono usufruire liberamente di questo servizio pubblico".