La sfida di tenere aperte le scuole materne nella pandemia
Il presidente della Fism Francis Contessotto: "Potenziamo l'aspetto educativo"
TREVISO - Tenere le scuole aperte in pandemia è stata una bella impresa. E lo è tuttora. Nelle scuole dell’infanzia della Marca, tanto per cominciare: 215 istituti dove già il primo giorno del nuovo anno scolastico i bambini hanno potuto riprendere i contatti con i loro compagni; le famiglie hanno avuto il sostegno organizzativo ed educativo di cui sentivano enormemente la necessità; la comunità ha sentito concretamente che può fare affidamento sul servizio delle scuole dell’infanzia e dei nidi. Il tutto in mezzo a difficoltà inimmaginabili ma alle quali si è riusciti a fare fronte. Il rispetto dei protocolli ha imposto la riorganizzazione di tutte le procedure, la sanificazione degli ambienti, l’attuazione di alcune attenzioni educative, il ripensare alle relazioni con i bambini e tra i bambini.
“Le difficoltà non ci hanno spaventato, anzi sono state uno stimolo per andare oltre i necessari accorgimenti di carattere gestionale ed organizzativo. Come dice un noto proverbio, la crisi porta in sé due aspetti: difficoltà ed opportunità” – assicura il prof. Francis Contessotto, presidente della Federazione scuole materne. Associazione che è riuscita anche a realizzare una serie di percorsi formativi di carattere pedagogico molto più corposa degli anni scorsi, perché l’emergenza ha imposto una riflessione sulla necessità di investire per potenziare l’aspetto educativo e non soltanto gli aspetti gestionali.
“Ma tutto questo ha comportato anche spese aggiuntive: ore di lavoro in più, dispositivi per la sicurezza, materiale, in alcuni casi aumento del numero di insegnanti. E vi si è fatto fronte con sacrificio dei gestori, ma anche con l’aiuto delle Istituzioni – spiega Contessotto. “I vari decreti del governo, grazie anche al lavoro delle associazioni delle scuole paritarie a livello nazionale, hanno previsto dei contributi straordinari legati all’emergenza e, a livello locale, molte amministrazioni comunali sono state vicine alle nostre scuole, trovando risorse per riconoscere lo sforzo fatto ed il servizio fornito alla comunità dalle nostre scuole”.