Chiari & Forti, Vendrame: "Servono regole chiare contro le speculazioni”
La Cgil dopo l'incendio: "applichiamo alle aree industriali in disuso le norme nazionali in vigore contro i roghi boschivi”
| Isabella Loschi |
TREVISO -“Abbiamo sempre creduto che certi pessimi meccanismi illegali tutti italiani non appartenessero al nostro territorio, ci auguriamo di non scoprire che anche nel trevigiano vengano invece tristemente applicati. Per evitare speculazioni e ripristinare la legalità servono regole chiare che nascano da un’assunzione generale di responsabilità da parte delle Istituzioni che permettano di riqualificare i tanti vuoti industriali”.
Questo, il giorno dopo il rogo che ha distrutto parte dello stabilimento abbandonato ex Chiari e Forti, è il messaggio che il segretario generale della Cgil di Treviso, Giacomo Vendrame, indirizza, chiaro e forte, alle Istituzioni locali e regionali, preoccupato dal possibile ripetersi dei roghi nei tanti vuoti industriali della Provincia. “Gli spazi industriali abbandonati costellano pesantemente il nostro territorio provinciale costituendo un costo sociale ed economico rilevante – continua Vendrame – dobbiamo evitare qualsiasi sorta di speculazione e di deriva verso l’illegalità. Per farlo è necessario identificare soluzioni e modalità per smaltire il vecchio e procedere con le riqualificazioni”.
“Fatti come quello avvenuto ieri a Silea non sono tollerabili – tuona il segretario generale della Cgil - . È urgente che Sindaci e Regione predispongano un protocollo di intesa affinché, in attesa della riqualificazione, venga garantita la messa in sicurezza degli immobili, preservando così la sicurezza pubblica e l’ambiente dai possibili pericoli di inquinamento”.
“Per annullare possibili idee speculative – conclude in tono provocatorio Vendrame – una proposta potrebbe essere quella di applicare alle aree oggetto degli incendi le norme nazionali in vigore contro i roghi boschivi: successivamente al verificarsi degli incendi viene vietato il cambio di destinazione d’uso o facilitazioni urbanistiche”.