Da Madrid a Marrakech in Panda
La corsa solidale di due pievigini
| Irene Lucarelli |
PIEVE DI SOLIGO - Sette giorni e 3000km, da Madrid a Marrakech: un raid che porterà materiale scolastico e beni di prima necessità alle scuole del Marocco, in una collaborazione Spagna-Marocco per lo sviluppo della scuola . Tutto con una Fiat Panda. A partecipare sono Roberto Bianchin e Eros De Conto, uniti da una comune passione per motori e sport estremi. Tutto è nato da un’idea buttata lì durante un pomeriggio tra amici: “Chi è il pazzo che verrebbe a fare un raid in Marocco con una panda?” questa la proposta di Roberto, alla quale Eros ha risposto con entusiasmo. I due hanno così creato il logo PandaRaidItalia e si sono messi alla ricerca della macchina adatta.
Il progetto, nato in sordina, oggi conta più di 25mila seguaci nella pagina Facebook. “Non ce l’aspettavamo, è stata una sorpresa. Oggi, la nostra pagina ha più seguaci della pagina ufficiale dell’evento, ed è diventata anche una community: ci scrivono aspiranti piloti da tutta Italia” commenta Roberto. Il percorso prevede varie tappe, dove i vari team lasceranno il materiale trasportato; il regolamento prevede un minimo di 20kg a macchina, ma gli sponsor di PandaRaidItalia hanno già donato 200kg di quaderni. Il progetto, però, non si è diffuso solo in internet: anche persone locali hanno contribuito personalmente e anonimamente, donando materiale o piccole somme di denaro. “Ognuno da quello che può, questo è lo spirito del Raid. Ad esempio un signore (di sua iniziativa) ha portato il nostro volantino in posta, lasciando una piccola scatola per chi volesse fare un’offerta. Ci ha consegnato 200 euro” racconta Roberto. Il team formato da Eros e Roberto, però, ha deciso di essere attivo anche nel territorio: è nata così la collaborazione con l’Ipsia Pittoni di Conegliano, che preparerà il motore della Panda: “Abbiamo fatto richiesta tramite il provveditorato per gli studi dell’Istituto – afferma Roberto – perché solitamente i motori realizzati a scuola non possono uscire da lì. I ragazzi montano e smontano motori continuamente, ma spesso sono poco motivati. Preparando il nostro motore, sanno che un team è nelle loro mani. In più, il loro lavoro prenderà parte a una competizione internazionale”. Il PandaRaid si conferma, perciò, una corsa al di fuori del normale, dove i team si aiutano tra di loro nonostante la gara. “Sarà un’esperienza di vita e di crescita personale unica – conclude Eros – ed è proprio per questo che abbiamo deciso di partire”