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17 novembre 2024

Treviso

Patenti facili, smantellata organizzazione criminale

Dieci arresti: giro d'affari annuo di oltre 600.000 euro

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

TREVISO - La Polizia stradale di Treviso ha scoperto un giro di patenti rilasciate in maniera fraudolenta mediante smartphone in Veneto da un'organizzazione i cui dieci componenti sono stati arrestati. L'operazione, scattata alle prime ore di oggi, è coordinata dal pm Federica Baccaglini della procura di Padova, che oltre ai provvedimenti restrittivi ha emesso decine di perquisizioni a carico di indagati delle province di Treviso, Venezia, Bergamo e Brescia.

L'inchiesta ha permesso di smantellare l'organizzazione che da anni consentiva il conseguimento fraudolento della patente di guida a italiani e stranieri attraverso la falsificazione di centinaia di esami teorici di guida nelle motorizzazioni di Treviso, Padova e Venezia, per un giro d'affari annuo di oltre 600.000 euro.

I provvedimenti sono attualmente in fase di esecuzione da parte della Stradale di Treviso, con l'ausilio di personale del compartimento Polizia stradale per il Veneto e delle sezioni Polizia stradale di Venezia, Vicenza e Bergamo. I dettagli dell'operazione nel corso della giornata.

 

L’indagine, inizialmente coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Treviso Massimo De Bortoli e poi dal pubblico ministero Federica Baccaglini della Procura della Repubblica di Padova, ha consentito di smantellare l’articolata associazione a delinquere descritta attraverso l’emissione da parte del gip del Tribunale di Padova Mariella Fino di 10 provvedimenti restrittivi della libertà personale di cui 4 ordinanze che dispongono la custodia cautelare in carcere, 4 ordinanze che dispongono gli arresti domiciliari, 2 ordinanze che dispongono l’obbligo di presentazione e di dimora oggi eseguite unitamente a 6 decreti di perquisizione delegati nei confronti di tutti i componenti dell’associazione criminale.

In particolare sono stati raggiunti da ordinanze che dispongono la custodia in carcere Umberto Cavasin, 60 anni, di Mira, Faisal Jamil, pakistano di 35 anni residente a Montechiari (Bs), Moreno Semenzato, 61 anni, di Vigonovo (Ve), Innocente Perico, 68  anni, di Carvico (Bg).

Sono stati raggiunti da ordinanze che dispongono gli arresti domiciliari Ugo Chiapatti, 47 anni, nato a Treviso e residente a Favaro Veneto (Ve), Agostino Genduso, 44 anni, nato a Treviso e residente a Marcon (Ve), Dario Cavasin, 36 anni, di Mira (Ve), Gabriella Cavasin, 56 anni, di Mira (Ve).

Sono stati raggiunti dalle ordinanze che dispongono l’obbligo di presentazione e di dimora Mattia Cavasin, 29 anni, di Mira (Ve), Valentina Cremasco, 30 anni, di Vedelago.

Insieme ai componenti dell’associazione, sono oltre 35 gli indagati.

 

La complessa attività d’indagine ha permesso di ricondurre le numerose persone precedentemente denunciate in singole occasioni ad un’unica organizzazione criminale che, grazie ad una rete capillarizzata sul territorio veneto e lombardo, riusciva a procacciare numerosissime persone interessate al conseguimento della patente di guida, proponendo loro il superamento degli esami teorici di guida in cambio di un compenso in denaro, oscillante tra i 2.000 ed i 3.000 euro a candidato.

Le persone coinvolte, spesso straniere con enormi problemi di comprensione della lingua italiana sia scritta che parlata,  ovvero italiane ma del tutto prive dei requisiti culturali minimi per il superamento degli esami, accettavano di buon grado (alle volte dopo essere stati già plurime volte bocciati agli esami teorici per la patente) e si mettevano nelle mani del sodalizio che forniva loro un “pacchetto” completo di servizi volto al superamento dell’esame teorico.

 

Nella fattispecie l’organizzazione, operante nel mondo dalle autoscuole del territorio molte delle quali gestite proprio dai sodali, presentava candidati presso le Motorizzazioni Civili di Treviso, Venezia, Padova e in alcuni casi anche Bergamo, cui riusciva a far superare fraudolentemente l’esame teorico della patente con il seguente modus operandi.

I candidati, alcuni in qualità di iscritti alle stesse autoscuole di proprietà dei criminali, anche se per lo più privatisti, il giorno prefissato per il sostenimento dell’esame, venivano preventivamente contattati, dapprima negli stessi ambienti delle autoscuole della zona e successivamente presso le loro abitazioni, da personaggi facenti parte del sodalizio. Questi provvedevano a posizionare direttamente sulla pelle nuda dei candidati, sistemi di trasmissione audio/video prevalentemente mediante smartphone, ma anche microcamere e mini auricolari wireless, opportunamente occultati, che consentiva loro di trasmettere al suggeritore le immagini che si presentavano loro davanti, nel caso in questione proprio le domande dei quiz di teoria presso le aule delle diverse Motorizzazioni, e di ricevere sui micro auricolari debitamente occultati nel condotto uditivo, le risposte fornite dal suggeritore da una postazione situata a distanza ed individuata presso le autoscuole del veneziano o presso le abitazioni delle persone colluse.

Allo scopo venivano prese in locazione vere e proprie basi logistiche in immobili della zona ove, con la dovuta discrezione della privata dimora, dopo l’installazione dell’apparecchiatura e la fornitura di abiti appositi atti all’occultamento degli smartphone e delle microcamere ma che lasciavano libera la visuale delle fotocamere, i candidati venivano accompagnati presso le Motorizzazioni ove poi sostenevano l’esame beneficiando delle risposte che un suggeritore forniva loro vedendo le immagini del monitor utilizzato per l’esame proiettate dalle telecamere occultate. Numerosi servizi di appostamento e telecamere nascoste hanno consentito di monitorare tutte queste attività nelle Motorizzazioni di Treviso, Venezia, Padova e in alcuni casi anche a Bergamo.

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Stefania De Bastiani

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