Case lasciate nel degrado: il comune minaccia di sistemarle a spese dei proprietari
Gli stabili si trovano in via Sartori, vicino al Duomo di Pieve di Soligo
| Silvia Ceschin |
PIEVE DI SOLIGO - Quasi dieci anni, tre ordinanze, una diffida e una relazione dell’ex Usl 7 non sono bastate a una dozzina di proprietari di edifici e aree in via Sartori e Cal Santa a Pieve di Soligo, per ripristinare le condizioni di sicurezza e salubrità intimate dal Comune a partire da giungo 2008. Gli stabili al centro della questione, si trovano affianco al Duomo pievigino, in pieno centro città.
Si affacciano sulla trafficata via Sartori che, dallo snodo con via Vaccari, conduce alla frazione di Solighetto. Nelle vicinanze sorgono un asilo parrocchiale e una scuola primaria che accolgono ogni giorno oltre 300 piccoli alunni. La prima ordinanza che raccomandava la messa in sicurezza degli edifici e la pulizia delle aree scoperte, risale al 7 giungo 2008. A inizio ottobre 2010 ne era seguita una seconda, rimasta nuovamente inascoltata.
Per questo a luglio 2016 i proprietari dei sei edifici si sono visti recapitare dal Comune una diffida per il ripristino delle condizioni di “salubrità, decoro e sicurezza”. Nel 2016 sono intervenuti anche i tecnici dell’ex Usl 7 che hanno accertato la mancanza delle norme minime di pulizia e ordine. Gli edifici, oggetto anche di una recente ordinanza del comune di Pieve, costituiscono un borgo che da oltre 10 anni, è pressoché disabitato.
Nel corso del tempo, la mancata manutenzione dei luoghi da parte dei proprietari e il degrado derivante dal trascorrere del tempo, hanno condotto a un grave stato di abbandono dell’area che rappresenta anche un pericolo per i cittadini. Le strutture disabitate infatti si affacciano sul marciapiede e sul tratto pedonale di via Cal Santa. Nel caso l’appello rimanesse ancora una volta inascoltato, l’amministrazione Soldan , ha deciso di intervenire appaltando i lavori a una ditta esterna e addebitandoli agli stessi proprietari degli immobili.