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25 novembre 2024

Montebelluna

Piave, canali derivati in asciutta: 170 persone al lavoro per la manutenzione

Intenso lavoro realizzato per garantire l’efficienza della rete idraulica

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

Piave

MONTEBELLUNA Da martedì 20 marzo tutti i canali derivati dal Piave sono in asciutta. È stato avviato regolarmente l’intenso e consueto lavoro di manutenzione delle reti derivate. Tecnici del Consorzio e Arpav sono impegnati nella misurazione di portata e qualità dell’acqua nei fiumi per la contemporanea sperimentazione sul deflusso ecologico.

Sono quasi 170 gli operatori impegnati nell’attività collegata all’asciutta generale: il personale consorziale (35 operai specializzati, 60 operai avventizi, 14 guardiani e 6 tecnici), 12 ditte appaltatrici con diverse squadre di operatori, macchine operatrici ed attrezzature specifiche.

 

Un intenso lavoro di manutenzione straordinaria, realizzato ogni anno per garantire l’efficienza della rete idraulica. Domenica si è provveduto con successo al prelievo del pesce presente nei canali ed alla sua ricollocazione in vasche temporanee fino al termine del periodo di secca. Un’azione gestita in coordinamento con la Provincia di Treviso a salvaguardia della fauna ittica. Gli interventi di manutenzione che il Consorzio sta svolgendo riguardano pulizia di sedimenti e depositi, ricostruzione di sponde ammalorate, manutenzione di paratoie ed organi meccanici, verifica del funzionamento di automatismi e dispositivi di controllo degli impianti.

 

Contemporaneamente lavorano anche tutti i privati prospicienti i canali, che potranno intervenire sulle opere di propria competenza, in sicurezza, approfittando dell’assenza d’acqua. Entra nel vivo anche la sperimentazione sul Deflusso ecologico nel fiume Piave.

 

“Nella giornata di giovedì 22 marzo, i rilievi si concentreranno sul grande fiume – afferma il Presidente del Consorzio Piave Giuseppe Romano - oggi, a prelievi sospesi, la portata del Piave è all’incirca di 30 mc/s a Nervesa, ancora ridotta considerate le basse temperature che non consentono alle nevi del bacino montano di iniziare lo scioglimento”.

 

Allo scopo di avere dati oggettivi su cui verificare gli effetti del Deflusso ecologico, il Consorzio procederà alla misura della portata in due sezioni del Fiume Piave, la prima in corrispondenza del ponte sull’Autostrada Alemagna, tra Spresiano e Santa Lucia di Piave, e la seconda in prossimità del ponte sulla Strada Provinciale 92 tra Maserada e Cimadolmo. Contemporaneamente, verranno scattate alcune foto aeree con drone, con l’obiettivo di rilevare l’effettiva estensione dei filoni di corrente all’interno dell’alveo. Lunedì 26 marzo, con la collaborazione di Arpav avverrà l’ultima sessione di prove prima della riapertura del flusso, programmata a partire da lunedì sera. Si ripeteranno le misure di portata ed i campionamenti di acqua negli stessi punti nei quali si è svolta venerdì 14 della scorsa settimana, per confrontare la situazione a derivazioni attive e durante la sospensione.

 

Si misureranno i fiumi Sile, a monte ed a valle di Treviso, Canale di Gronda, Botteniga all’ingresso in Treviso, Storga, Limbraga, Melma e Nerbon poco prima dell’immissione in Sile. Da martedì mattina la situazione tornerà progressivamente alla normalità. La verifica degli impatti sulla riduzione dei prelievi sarà verificata anche con il contributo dei cittadini, che possono proporre le loro segnalazioni attraverso un modulo nel sito consorziopiavelab.it, collaborando così alla fase di sperimentazione.

 



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Matteo Ceron

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