“No a progetti superati sulle grave di Ciano”
Il dem provinciali chiedono che la Regione ascolti Sindaci e Comitati per una soluzione condivisa
CROCETTA DEL MONTELLO - “La lotta per la salvaguardia dell’ambiente e quella per la sicurezza del Piave e delle sue comunità vanno di pari passo, sono profondamente intrecciate l’una con l’altra: se si perde una di queste sfide, le si perdono entrambe in un colpo solo. Serve da parte di tutti gli attori coinvolti, a cominciare dalla Regione, un impegno maggiore a trovare la migliore soluzione che tenga insieme queste due sfide. Ammettere in partenza che questa soluzione sia impossibile da trovare, è una grave ammissione di debolezza da parte della politica. Noi siamo qui per sostenere con forza invece il contrario”.
Lo afferma Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico di Treviso, che oggi ha tenuto una conferenza stampa a Crocetta del Montello insieme a Matteo Favero, responsabile Ambiente Provinciale e Regionale, ed il consigliere regionale Andrea Zanoni, dove si è fatto il punto sul tema del progetto delle casse di espansione lungo il percorso del Piave. Oltre a loro, erano presenti Franco Nicoletti, presidente del Comitato per la tutela delle Grave di Ciano, Luciana Fastro, consigliere comunale a Pederobba, Anna Spinnato, consigliere provinciale e consigliere comunale a Pederobba, oltre che ex sindaco di Valdobbiadene, Lucia Poloniato, consigliere comunale a Crocetta del Montello e membro fondatore del Comitato per le Grave, e Silvio Tessari, consigliere comunale a Montebelluna.
“La messa in sicurezza del Piave per il Partito Democratico Veneto è una priorità – dice Matteo Favero- e lo abbiamo ha detto da tempo e va fatta con interventi lungo tutta l’asta del fiume. Sulla questione delle Grave di Ciano non si possono non considerare le altrettanto giuste posizioni di sindaci, tanti cittadini e comitati critici verso progetti idraulici troppo impattanti. La soluzione è oggi la rinaturalizzazione di tutto il fiume, bloccando le troppe escavazioni di ghiaia, nonché il consumo di suolo nelle aree contigue agli argini dalla montagna alla foce. Lo si sta già facendo sul Po non vedo perché non si possa replicare questo approccio anche al Piave”.
Conclude Andrea Zanoni, consigliere regionale Partito Democratico. “Il Parlamento Europeo – afferma - ha appena approvato la Restoration Law per ripristinare gli habitat compromessi, perciò distruggere un sito di Rete Natura 2000 come quello di Ciano, che dovrebbe essere difeso con le unghie, va nel verso diametralmente opposto a ciò che ci serve. Va attivato subito il contratto di fiume per decidere dove e come agire, nel rispetto delle direttive UE, per tutelare la popolazione da eventuali piene del Piave”.