“La battaglia per la salvaguardia delle Grave di Ciano continuerà”
Il Tribunale delle Acque ha giudicato inammissibili i ricorsi dei Comuni contrari alle casse di espansione nel Piave
CROCETTA DEL MONTELLO - Il Tribunale delle Acque che ha ritenuto inammissibili i ricorsi presentati dal Comune di Crocetta del Montello e sottoscritti anche da altri comuni ma questo “non ferma l’impegno dell’Amministrazione comunale – si legge in una nota - a salvaguardia di un’area ambientale e paesaggistica di alto pregio, che rappresenta un terzo della superficie comunale”. Oggetto della contestazione la delibera di Giunta regionale del Veneto n° 302/2021 con cui si avviava la progettazione delle casse di espansione a Ciano, nell’alveo del fiume Piave. «Oltre a evidenziare la carenza pianificatoria di questa delibera di Giunta regionale, il ricorso contestava anche la scelta dell’Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali di inserire l’opera nel Piano di Gestione del rischio alluvioni nel dicembre del 2021 – spiegano dal Municipio di Crocetta -. Pur giudicando inammissibili i ricorsi, il Tribunale delle Acque con la sentenza n° 26/2024 sancisce un importante elemento che conferma la bontà di quanto sostenuto dall’Amministrazione comunale di Crocetta del Montello».
La Sindaca Marianella Tormena precisa: «Il Tribunale delle Acque Pubbliche, pur riconoscendo la valenza ambientale e paesaggistica del sito, ha ritenuto che il confronto – anche interistituzionale – sull’opera sia rimesso e debba avvenire in sede di progettazione e l’Amministrazione di Crocetta del Montello è pronta a far valere le sue ragioni in questa sede con evidenze anche tecniche». Inoltre, la sentenza del Tribunale delle Acque sancisce anche che lo studio di fattibilità su cui si basa l’attuale visione delle casse “è meramente propedeutico e strumentale al sub-procedimento di progettazione, nel cui ambito s’esperisce la verifica di compatibilità delle opere progettate sotto il profilo paesaggistico ed ambientale del sito in cui esse ricadono”. «È bene ricordare che lo studio di fattibilità aveva permesso alla Regione Veneto di chiedere, nel 2017, il contributo al Ministero della Transizione Ecologica per il finanziamento con cui ora si sta effettuando la progettazione – concludono dalla Municipalità -. L’auspicio è che la Regione Veneto possa avviare quanto prima un tavolo di confronto con le Amministrazioni locali interessate, così da definire un percorso progettuale non lesivo del territorio di Crocetta del Montello e della sua cittadinanza».