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16 dicembre 2024

Treviso

Nella Marca chiudono quasi 4 negozi al giorno:"Colpa delle aperture selvagge"

La denuncia di Confesercenti che ha raccolto oltre 7mila firme tra i trevigiani per ripristinare il riposo domenicale

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Nella Marca chiudono quasi 4 negozi al giorno:

TREVISO - In provincia di Treviso chiudono quasi 4 negozi al giorno, poco meno di uno ogni sei ore. Un bilancio in negativo se raffrontato con le sole due aperture di esercizi commerciali che avvengono, in media, al giorno.

A livello nazionale la situazione va ancora peggio: ogni 5 minuti un negozio abbassa le serrande. Per Confesercenti, che ha elaborato i dati, questo è il il tributo che le piccole aziende del commercio hanno pagato da quando il governo Monti ha introdotto la liberalizzazione selvaggia. Era il 2011 quando la normativa che estendeva a tutti gli esercizi commerciali, grandi e piccoli, di rimanere aperti anche per 365 giorni all’anno, è entrata in vigore. "Una normativa che - secondo la Confesercenti - ha penalizzato le piccole botteghe e i negozi tradizionali, favorendo la grand distribuzione".

“Sarebbe ora di aiutare queste piccole attività che garantiscono un servizio capillare nel territorio, la vita nei centri storici grandi e piccoli, una fonte di reddito per molte famiglie locali - evidenzia Sabino Frare della Confesercenti provinciale - Diminuirebbe anche la congestione del traffico da centri commerciali, l’inquinamento atmosferico se si compresse un po’ di più nei negozi di prossimità”.
In provincia di Treviso, dal 2010 al 2017 hanno cessato l’attività 9.395 imprese del settore, contro le 5.813 che hanno aperto, una perdita di 3.582 unità.

“Noi - continua Frare - abbiamo raccolto oltre 7mila firme tra i trevigiani per ripristinare il riposo domenicale, da anni insistiamo e ci battiamo e quindi salutiamo con favore che si faccia sul serio a livello parlamentare, come abbiamo sempre chiesto”.

“La grande distribuzione è contraria e paventa cali occupazionali - spiega Confesercenti - Il solito ricatto per far digerire l’indigeribile. In realtà dall’introduzione della liberalizzazione non si è assunto granché ma si son costretti lo stesso numero di dipendenti a turni domenicali, spesso non adeguatamente remunerati, barattando una semi schiavitù con il posto di lavoro”. “Va fatta una buona riforma che tenga conto di tutti gli interessi in gioco. Bene in linea di principio la turnazione delle attività nei festivi e garantire una distribuzione equilibrata che veda l’esistenza dei grandi gruppi, dell’e-commerce accanto però ad una rete di vicinato diffusa oggi obiettivamente penalizzata”.

 


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