300.000 euro per smetterla di indagare sui rifiuti in Veneto, l'offerta a Fanpage
Foto di repertorio
Sesa, società ambientale di Este per la racconta differenziata, ha offerto al giornale Fanpage 300.000 euro di pubblicità affinché i giornalisti la smettessero di indagare. L’inchiesta, partita un anno fa, voleva far luce sul compost gettato nei terreni in Veneto. Quello che dovrebbe essere terriccio derivante dal rifiuto umido fertilizzato sarebbe in realtà un composto pieno di plastica, vetro e altri residui potenzialmente inquinanti: idrocarburi pesanti e metalli.
I giornalisti di Fanpage, dopo aver raccolto le testimonianze dei cittadini che sentivano "una puzza terribile" e da anni non vedevano cresce un filo d’erba sui terreni concimati dai camion Sesa, hanno fatto analizzare il terriccio. Scoprendo, appunto, la presenza di diversi materiali che in un compost derivante dal rifiuto umido non dovrebbero esserci.
Il responsabile dei rapporti esterni della società Fabrizio Ghedin, sul caso, non ha lasciato alcuna intervista, ma ha voluto incontrare i giornalisti a telecamere spente. E credendo di non essere registrato ha fatto la sua offerta: “100.000 euro di pubblicità all’anno per tre anni, in tutto 300.000 euro al giornale”. Con la clausola- si sente nella registrazione poi pubblicata – “che non rompiate troppo le palle”.
L’offerta è stata cassata e Fanpage ha pubblicato le registrazioni fatte di nascosto, in cui Ghedin offre la cospicua cifra in cambio di lasciar perdere l’inchiesta. Fabrizio Ghedin è stato anche addetto stampa di Savno (altra azienda di servizi ambientali del trevigiano) e di Bioman Spa, azienda produtrrice di energia pulita di Maniago. Inoltre – come ha scoperto Fanpage - è anche consulente del governo Conte e collabora con la sottosegretaria del Ministro per l’ambiente, la leghista Vannia Gava.
Sesa si occupa anche della raccolta differenziata in diversi comuni del trevigiano ed è una società le cui quote sono detenute per il 51% dal Comune di Este e per il 49% da un privato, Angelo Mandato, veneziano che, come si legge su Fanpage, è arrivato nella società nel 1995 insieme a Sandro Rossato, uno dei fondatori, veneto anch'egli ma soprannominato "il Calabrese" per i suoi contattti con la 'ndrangheta.