Il ritratto di Mussolini è lì da anni, ma una foto su web fa scattare la polemica: e arriva anche l'interrogazione parlamentare
I ritratti si trovano in pieno centro a Zenson di Piave
ZENSON DI PIAVE - L’immagine del Duce in bella mostra sarà oggetto di un’interrogazione parlamentare.
Due volti di Mussolini appaiono sopra il bar e la farmacia del paese. Sono presenti da anni, tanto che gli abitanti di Zenson di Piave non ci fanno più nemmeno caso.
Ma quei due volti sono sopravvissuti a un recente restauro, ripristinati per volere della proprietà.
La foto finisce in rete e succede il pandemonio. Tanto che della questione si parlerà anche in Parlamento.
“Quelle immagini ci riportano indietro a tempi oscuri – dichiara Giovanni Zorzi, segretario provinciale PD Treviso – Rappresentano un’offesa ai valori della nostra storia in una terra che ha conosciuto bene la tragedia di una dittatura crudele e spietata”.
Incalza Zorzi: “Viviamo un momento di grande preoccupazione per via di messaggi e parole d’ordine che la destra sovranista agita impunemente per il proprio tornaconto elettorale, sdoganando i peggiori sentimenti di odio e intolleranza.
Recuperare simboli fascisti non vuol dire conservare la nostra storia, significa assecondare questi sentimenti pericolosi e oltraggiare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per darci un Paese più libero e democratico. È una provocazione che va condannata senza mezzi termini. Per questo il Partito Democratico, con l’on. Chiara Braga, presenterà interrogazione in Parlamento affinché intervenga direttamente il Prefetto a rimuovere quelle immagini”.
Braga, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Ambiente della Camera dei Deputati: “Da molti anni, ormai, assistiamo a una sempre più insistente riscrittura della storia d’Italia e a ogni tipo di giustificazionismo nei confronti dell’ideologia fascista, della dittatura mussoliniana e delle innumerevoli malefatte risalenti a quel periodo storico come, ad esempio, gli omicidi e le incarcerazioni degli oppositori politici che si permettevano di contrastare il regimi, anche molti veneti tra cui Giacomo Matteotti. Si tratta di una politica di rimozione inaccettabile”.