Appello a Mattarella per salvare il Veneto dall'epidemia Covid
La terza ondata in regione tra fine mese e inizio febbraio: la curva dei contagi da noi è bimodale, scende quella della seconda ondata ma ne sta salendo una di nuova
| Tommaso Colla |
NORDEST - Veneto al primo posto tra le Regioni, Treviso quinta tra le province. Non è un primato di cui andare fieri quello del numero di contagi. La terza ondata sembra ineluttabile e il CoVeSaP, il Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica ha deciso a questo punto di appellarsi al Presidente della Repubblica. “Siamo in testa sia per numero di attuali positivi (94.228), sia per incidenza dei nuovi casi per 100.000 abitanti (quasi mille, il doppio o il triplo delle altre regioni), sia per velocità d’incremento del contagio (incremento percentuale di casi). In pratica siamo in testa a tutte le classifiche e stiamo anche accelerando più degli altri” – spiega il dott. Maurizio Manno. Che mette in risalto una caratteristica tipica finora non evidenziata dagli scienziati né comparsa sui media: “La forma della curva dei contagi, che in Veneto è bimodale, ovvero mostra due curve sovrapposte e non una come le altre regioni: la curva principale, corrispondente alla seconda ondata di ottobre e novembre, in lieve discesa, ed una seconda, di dicembre e gennaio, più piccola ma in evidente ascesa”.
Ed è tutto qui, in questo andamento bimodale e qualora si consolidasse, il “segreto” di una possibile terza ondata che, in mancanza di immediati provvedimenti, potrebbe avere il suo picco verso metà o fine gennaio, al più tardi a febbraio. Da settimane CoVeSaP chiede alla Regione e al Governo il lockdown totale fino a dati certi, che mostrino evidenza di un calo della pandemia: “Gli operatori sanitari sono allo stremo. Ci telefonano dagli ospedali pregandoci di fare qualcosa. Alcuni, ci dicono, usano i pannoloni perché non hanno tempo neppure per andare a urinare. Le terapie intensive si stanno saturando e molte sono già sature con tassi di mortalità del 50% e oltre. Molti reparti e ospedali sono stati convertiti in reparti o ospedali Covid, con la conseguenza che la mancanza di assistenza per le malattie non-Covid, sta diventando insostenibile. Le case di riposo sono affollate di positivi”.
Di qui la decisione di rivolgersi direttamente al Capo dello Stato, Mattarella, al quale si chiede di farsi portatore delle richieste dei cittadini veneti e di intervenire con decisione perché vengano finalmente presi i provvedimenti necessari, immediati ed efficaci “per contenere la diffusione del contagio e fermare la strage in atto, ma anche per allentare il carico ormai insostenibile degli operatori sanitari attraverso il reclutamento straordinario di medici ed infermieri negli ospedali e nel territorio e l’aumento dei posti letto e del personale delle terapie intensive”.