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31 dicembre 2024

Esteri

Brexit, Di Maio: "12 i connazionali trattenuti e rimpatriati"

Il ministro degli Esteri: "Tutti assistiti dal Consolato generale". Della Vedova andrà a Londra per la vicenda

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Brexit, Di Maio:

GRAN BRETAGNA - Sono dodici i casi di connazionali italiani a cui è stato negato l'ingresso in Gran Bretagna per mancanza di visto e tutti, compresa Marta Lomartire, hanno ricevuto assistenza dal Consolato generale d'Italia a Londra. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, rispondendo al Question time alla camera. "Recentemente si sono verificati circa trenta casi di cittadini europei, non solo italiani, cui le autorità di frontiera britanniche hanno negato l’ingresso per mancanza del visto. Gli interessati - ha detto Di Maio - sono stati trattenuti in appositi centri, in attesa del rimpatrio, che in alcuni casi è avvenuto dopo alcuni giorni, a causa della scarsità di voli, con conseguente preoccupazione dei familiari, verso cui va tutta la mia comprensione".

 

"Tra questi casi, dodici hanno riguardato nostri connazionali. Tutti - ha assicurato Di Maio - sono stati prontamente assistiti dal Consolato Generale d’Italia a Londra che ha interloquito con gli interessati, le loro famiglie e le autorità di frontiera britanniche, per accertare, caso per caso, la corretta valutazione della situazione. Anche nel caso della signora Marta Lomartire, il Consolato Generale si è subito attivato su segnalazione, sabato 17 aprile, dello zio, che l’aveva invitata nel Paese con sua lettera. La Sede ha mantenuto un costante contatto con la famiglia Lomartire fino al momento del rimpatrio, avvenuto nel pomeriggio di domenica 18 aprile".

 

Della Vedova andrà a Londra per vicenda italiani respinti al confine

Il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova si recherà la settimana prossima a Londra per discutere con il sottosegretario britannico all'Interno responsabile per l'immigrazione della vicenda, ha annunciato poi il ministro degli Esteri. Della Vedova aveva già sollevato la questione nel corso di un incontro alla Farnesina con l’Ambasciatrice del Regno Unito. Di Maio ha sottolineato che l'ambasciata italiana a Londra "è intervenuta formalmente con Nota Verbale e con contatti diretti con il Ministero dell’Interno britannico per chiedere chiarimenti ed esprimere preoccupazione per il trattamento sproporzionato riservato ai nostri connazionali".

 

Inoltre è stato "rappresentato alle autorità britanniche l’opportunità di rafforzare le campagne informative sulla normativa migratoria in vigore dal 1° gennaio 2021" dopo la Brexit. "La Delegazione dell’Unione europea a Londra, anche su nostro impulso, è intervenuta presso le Autorità britanniche per richiedere un più stretto raccordo fra i cittadini europei interessati e i rispettivi uffici consolari, limitare i tempi di trattenimento e garantire un trattamento adeguato ai fermati", ha riferito il ministro degli Esteri. "Le Autorità britanniche - ha detto Di Maio - si sono impegnate a facilitare l’esercizio dell’assistenza consolare a favore dei cittadini europei fermati alla frontiera senza visto e a considerare la possibilità che, in futuri casi analoghi, possano entrare, su cauzione, in territorio britannico fino all'orario del volo di rimpatrio". Infine, ha concluso il ministro, "la rete diplomatico-consolare italiana nel Regno Unito è impegnata da tempo in una capillare campagna d’informazione sulla nuova normativa per l’ingresso nel Paese dopo la Brexit, anche attraverso il sito viaggiaresicuri.it. La campagna è stata recentemente intensificata e rilanciata sui social media, in vista della possibile ripresa dei viaggi internazionali a seguito dell’alleggerimento delle restrizioni agli spostamenti".

 


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