Inaugurata la comunità educativa diurna della fondazione Moro a Lutrano
Le attività proposte comprenderanno aiuto compiti, stage, ma anche un progetto di inserimento nel mondo del lavoro
| Manoel Maronese |
ODERZO - Dopo un anno di intenso lavoro, è stata finalmente inaugurata oggi presso l’ex canonica di Lutrano la comunità educativa diurna per minori promossa dalla fondazione Moro di Oderzo. Alla cerimonia erano presenti, oltre che l’intero consiglio di amministrazione della fondazione, il vescovo Monsignor Corrado Pizzolo e altre autorità civili, le quali hanno salutato con plauso l’iniziativa. La realtà Moro risulta ormai ben radicata nel territorio e si prefigge di dare risposte concrete alla comunità promuovendo l’educazione e la formazione dei giovani a supporto della famiglia, come spiega il presidente Stefano Disarò.
Nel giugno scorso, a cent’anni dalla nascita della Fondazione, Daniele Orlando, componente del consiglio di amministrazione, ha maturato l’idea di una comunità diurna per ragazzi, la prima nel territorio, trovando subito, come afferma, “terreno fertile sia all’interno dei consigli comunali di Oderzo e Fontanelle, sia nella comunità parrocchiale”. Numerosi, inoltre, i benefattori che hanno permesso la realizzazione concreta dell’opera.
Orlando, referente pedagogico del progetto, batte molto sulla sinergia necessaria tra comunità educante e famiglia, definendo la nuova realtà una “seconda famiglia, preparata proprio come un padre e una madre preparano la cameretta per il proprio nato”. Le attività proposte comprenderanno aiuto compiti, stage, ma anche un progetto di inserimento nel mondo del lavoro.
A tagliare il nastro rosso sono presenti anche il consigliere regionale Sonia Brescacin, la quale insiste sull’importanza di dare risposta alle esigenze di una categoria quale quella dei giovani, il Dottor Rigoli, nuovo direttore dei servizi sanitari dell’Ulss 2 e, anche se non in presenza, il presidente della regione Luca Zaia, il quale, in una lettera inviata, saluta l’iniziativa come “emblema della nobiltà d’animo del Veneto solidale”.
di Manoel Maronese