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18 novembre 2024

Cronaca

PFAS: "La Regione Veneto ha nascosto per anni i dati sulla contaminazione: chi ha sbagliato deve pagare"

L'eurodeputata Eleonora Evi e la consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde chiedono risposte

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Mamme No PFAS

VENETO - "Sconcertante e preoccupante quanto emerso in Veneto in merito alla presenza di PFAS negli alimenti di origine vegetale e animale del territorio, soprattutto nelle province di Vicenza, Padova e Verona. Ma ad indignare di più è il fatto che la Regione abbia per anni negato l’accesso ai dati, nonostante le continue sollecitazioni dei cittadini" – così Eleonora Evi, eurodeputata e co-portavoce nazionale di Europa Verde, a commento della notizia.

"Inconcepibile – aggiunge Cristina Guarda, Consigliere regionale di Europa Verde in Veneto – che solo grazie alla battaglia legale portata avanti da Greenpeace e dall’associazione Mamme No PFAS i dati siano stati resi pubblici. Si tratta di valori allarmanti che evidenziano come le Regione non abbia intrapreso azioni risolutive, né effettuato ulteriori monitoraggi per ridurre la contaminazione delle acque, ignorando completamente il rischio per la salute dei cittadini. Di più, nonostante nel 2020 l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) abbia ridotto di più di quattro volte il limite massimo tollerabile di PFAS che possono essere assunti attraverso l’alimentazione, la Regione non ha effettuato nuove valutazioni né adottato misure per tutelare la popolazione e le filiere agroalimentari e zootecniche".

"I PFAS sono sostanze chimiche estremamente persistenti nell’ambiente e possono provocare gravi danni allo sviluppo del feto – puntualizza Evi – incidendo anche sullo sviluppo di alcuni tipi di tumore. Per questo mi batto da sempre in Europa affinché non venga tollerata alcuna soglia limite di queste sostanze che, attraverso le falde acquifere, confluiscono negli alimenti che mangiamo. A questo scopo ho presentato diverse interrogazioni parlamentari, contestando la Direttiva Acqua che continua ad ammettere un numero elevatissimo di PFAS".

"Inaccettabile mettere in pericolo la salute dei cittadini, soprattutto dei soggetti più fragili, così come non è ricevibile il comportamento omertoso della Regione Veneto che ha nascosto dati fondamentali. Ci uniamo all’appello di Greenpeace e delle Mamme No PFAS affinché siano condotte ulteriori analisi, ma soprattutto chiediamo che i colpevoli vengano inchiodati alle loro responsabilità" – concludono Evi e Guarda.



FOTO pubblicata da Mamme NoPfas - genitori attivi - area contaminata

 


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