BUONA DOMENICA "Novax" Djokovic, il figlio di Dio
L'hybris del numero uno del tennis che si sente al di sopra delle regole è niente rispetto alla mitomania dei suoi genitori che lo lo vedono come Gesù di ritorno sulla terra
TREVISO - Tornasse indietro quel suo figlio lo chiamerebbe Spartacus, tanto lo tiene considerazione. Che poi è niente in verità rispetto alla auto stima di un padre che considera suo figlio la reincarnazione di Gesù Cristo. O quantomeno un clone. Anch’egli “crocifisso, umiliato e messo in ginocchio”. L’unto dal Signore è Novak (“Novax”)Djokovic, il più grande tennista al mondo. Che di per sé al suo babbo potrebbe anche bastare, a dirla tutta. Macché: il suo figliolo è il “leader del mondo libertario… un idolo, la luce in fondo al tunnel di fronte alla oligarchia politica occidentale che crede che il mondo sia suo”.
“Considerate la vostra semenza” - avvertì il Sommo Poeta. Talis pater, talis filium. Ma poi: cosa sarà mai una presunta esenzione dalla vaccinazione per un dio-in-terra? E quello che gli è stato fatto e che gli si sta tuttora facendo patire è incredibile. Impensabile. Indicibile.
Che neanche a Gesù bambino - l’originale - gli è capitato tanto. Perché malgrado nessun albergo avesse un posto, alla fine una grotta e una greppia si riuscì a rimediarle, il neo diletto pargoletto è trattato che peggio non si può: impedito di atterrare all’aeroporto di Melbourne, in attesa di essere rispedito al mittente, è tuttora ospitato in una stanza di hotel in attesa del giudizio divino in seguito al ricorso.
Una tragedia gridata al cielo la santa madre Djokovic: “È terribile. Novak viene trattato come un prigioniero. Lo tengono in una stanza sporca e piena di insetti. L’ho sentito per poco tempo, qualche minuto. Ha provato ad addormentarsi, ma non c’è riuscito.” Quanta sofferenza. E per tutta la sacra famiglia, per giunta. Vuoi mettere quella dei malati di Covid o delle famiglie delle vittime mietute dal virus? Novak Novax Djokovic - ricordiamolo - è stato messo in isolamento perché non vaccinato. Non è stato condannato alla crocifissione e non è nemmeno in attesa di salire sul patibolo. Tanto per essere chiari.
Magistrale davvero - da manuale del diritto e della procedura - il Governo australiano: a un mondo tuttora in lotta contro la pandemia ha detto chiaro e tondo che riguardi e sconti non ce ne sono e non dovranno mai esserci per nessuno. Le regole devono valere per tutti, dal primo all’ultimo e a nulla conta essere campioni del mondo. Neanche se sei Gesù Cristo.
P.S.: A tal proposito sarebbe utile, per togliere ogni dubbio, che insieme al certificato di esenzione, il Governo australiano chiedesse a Djokovic di declinare anche le generalità. Hai visto mai che invece di essere il figlio di Dio si scopre essere il discendete del marchese del grillo: "Io so io e voi non siete un..." (cit. Adriano Panatta).
Buona domenica