Caro bollette, per le imprese del terziario di Marca aumenti del 164% in un anno
Sono oltre 37.714 le attività del terziario in provincia, nei primi tre mesi dell'anno ne sono nate 448 ma 847 hanno chiuso
| Isabella Loschi |
TREVISO - Le imprese del terziario trevigiano soffrono l’aumento dei costi e la nuova emergenza bellica. Pur dovendo far fronte a nuove difficoltà le attività del commercio, del turismo e dei servizi non hanno intenzione di mettere mano al personale, solo il 2% lo farà, o sospendere gli investimenti già programmati.
E’ questa la fotografia presentata oggi dalla Confcommercio realizzata dall’osservatorio congiunturale realizzato da Format Research del 2022, sostenuto da Banca Prealpi SanBiagio, il progetto avviato lo scorso anno con l’obiettivo di indagare sentiment e andamenti dell’economia terziaria della provincia di Treviso. La ricerca è stata condotta su un campione di 500 imprese di Treviso, Oderzo, Castelfranco Veneto e Vittorio Veneto.
Le imprese del terziario nel territorio della provincia di Treviso sono oltre 37.714, costituendo il 63% dell’intero tessuto imprenditoriale extra agricolo del territorio. Nei primi tre mesi del 2022 hanno chiuso 847 imprese, più dello scorso anno quando erano state 791 a chiudere, mentre ne sono nate 448, con un saldo di meno 399 imprese nei primi tre mesi dell’anno. A pesare sono soprattutto i rincari: il 94% delle imprese del terziario lamenta, a partire dalla fine del 2021, un incremento dei prezzi dei servizi di energia elettrica e gas del 164% in più in un solo anno. “A conferma di ciò si prevedono extra costi di energia elettrica in un anno pari a +1,84 miliardi di euro (IVA esclusa). Il 78% delle imprese del terziario lamenta, a partire dalla fine del 2021, un incremento del prezzo dei prodotti alimentari e non alimentari. A pesare sulle imprese sono anche l’aumento dei costi praticati dai fornitori della logistica (il 70% dichiara che sono aumentati)”, spiega Pierluigi Ascani, direttore di Format Research e autore della ricerca.
L’altra grande emergenza è quella della guerra in Ucraina “Il 35% delle imprese del terziario di Treviso giudica “rilevante” il possibile impatto della guerra in Ucraina sull’andamento della propria attività economica nel corso del 2022 e ben il 60% ritiene che avrà un impatto sull’impresa più significativo rispetto alla pandemia.
“Treviso e la sua provincia hanno indicatori superiori al resto del territorio: questo nel nostro linguaggio si chiama ripresa. Dobbiamo però, in questo scenario mutevole, cambiare paradigma: il “come prima” o il pre-Covid sta sparendo, esiste l’oggi, con la sola promessa di poter costruire un domani”, le parole di Dania Sartorato, presidente Unione provinciale Confcommercio. “Oggi siamo immersi in uno scenario di estrema ed inequivocabile incertezza e preoccupazione, ma voglio tenere l’approccio del bicchiere mezzo pieno. Le ragioni per sperare stanno nella sostanziale tenuta occupazionale, nel normale calo di sentiment che accompagna gli eventi traumatici e, più in generale, i primi mesi dell’anno, nel fatto che le imprese, quali soggetti maturi, riescono ad accedere in maniera positiva e proficua al credito e ai sostegni governativi, nel fatto che siamo riusciti, grazie ai comportamenti responsabili, ad endemizzare questo virus potente con cui ora sappiamo convivere”.